Elezioni Rsu al Cantiere Navale di Palermo: il Tribunale civile, su ricorso della Fiom, annulla il procedimento per le elezioni del 2012 dei nuovi rappresentanti sindacali, che era stato sospeso. Fiom: “Sentenza storica. Ora si proceda a indire nuove elezioni con i collegi separati per eleggere operai e impiegati”.
Una sentenza del Tribunale di Palermo dà ragione
alla Fiom che nel 2012 aveva chiesto l'annullamento del procedimento
che avrebbe dovuto dare il via al rinnovo delle Rsu al Cantiere
Navale di Palermo. La Fiom aveva contestato la scelta degli altri
membri della commissione elettorale, componenti delle altre sigle
sindacali, di voler procedere con il collegio unico per l'elezione
dei rappresentanti di operai e impiegati anziché con i collegi
separati per le due differenti categorie, come era sempre stato in
passato. Per la
Fiom i collegi elettorali dovevano invece restare separati per
garantire un'adeguata composizione della rappresentanza ai 150
impiegati e ai 330 operai, tenendo conto della diversa incidenza
delle due categorie, secondo il rapporto di 2 seggi per gli impiegati
e 4 per gli operai. Il
procedimento elettorale, dopo il ricorso presentato allora dalla
Fiom, che espresse subito il suo disaccordo, fu sospeso in via
cautelativa. E le elezioni mai celebrate. Adesso, che l'iter di
allora è stato definitivamente annullato dai giudici, potrà essere
avviato un nuovo procedimento elettorale secondo le legittime regole.
Fino a oggi al Cantiere Navale di Palermo è rimasta in carica la
rappresentanza sindacale (che dovrebbe essere rinnovata ogni tre
anni) eletta nel 2009. Il
giudice della prima sezione del Tribunale civile di Palermo, dottor
Giulio Corsini, ha accolto il ricorso proposto dalla Fiom,
motivandolo col fatto che “gli atti del procedimento elettorale
di rinnovo della Rappresentanza sindacale unitaria presso lo
stabilimento di Palermo della Fincantieri spa e gli adempimenti
connessi sono risultati in violazione dell'articolo 2 del “Testo
unico sulla rappresentanza”. E ha condannato i rappresentanti delle
altre sigle sindacali di Fim Cisl, Uilm Uil, Ugl e Fialms al
pagamento delle spese processuali. “L'ordinanza
stabilisce che il metodo del collegio unico non garantisce la sicura
eleggibilità delle diverse categorie. Pertanto si pone in violazione
con il testo unico della rappresentanza che prescrive che le
categorie devono essere rappresentate sulla base della loro
incidenza, in quanto portatrici di esigenze e istanze diverse”,
dichiara l'avvocato Marcello Costa, che ha assistito la Fiom Cgil
Palermo, per l'ufficio vertenze del sindacato palermitano dei
metalmeccanici, assieme all'avvocato Elena Poli, dell'ufficio
vertenze Fiom nazionale. Per la
Fiom si tratta di una vittoria di portata “storica”. “E' stata
data dai giudici piena ragione alla Fiom, si tratta di una sentenza
storica di rilevanza nazionale che stabilisce definitivamente le
regole democratiche per garantire le elezioni dei lavoratori nei
luoghi di rappresentanza – dichiara Francesco Foti, della
segreteria Fiom Cgil Palermo - Adesso dobbiamo indire le elezioni
nel pieno rispetto della norma, come abbiamo sostenuto sin
dall'inizio e secondo l'interpretazione data adesso dal Tribunale”.
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