“OPERAZIONE GIANO BIFRONTE A CATANIA”: DI GIACOMO (S.PP.), ASSISTENZA ANZIANI E DISABILI VERO BUSINESS CRIMINALITA’

L’ operazione "Giano Bifronte" della Dia di Catania che ha portato all’arresto dei titolari di una casa di cura per anziani e disabili, i quali hanno provocato un buco di 10 milioni di euro con condizioni gravissime per la salute e l’assistenza degli utenti, dimostra che oggi il vero business della criminalità organizzata è proprio l’assistenza agli anziani. È il commento di Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) che
aggiunge: dalle prime informazioni su quanto è accaduto a Catania si registra persino la saldatura tra esponenti legati alla massoneria e associazioni mafiose con il tentativo di camuffarsi in associazioni antimafia con l’organizzazione del premio Livatino-Saetta-Costa. Il
business è destinato ad allargarsi in tutto il Paese grazie alla tendenziale crescita della popolazione di età avanzata, dovuta all’allungamento della vita media: in Italia oltre il 56,8% dei cittadini ha più di 65 anni, pari a ben 13,3 milioni. Di Giacomo ricorda la campagna promossa su tutto il territorio nazionale a sostegno dell’introduzione del reato di “anzianicidio”. Queste, in sintesi, le proposte principali: pene severissime contro gli autori di violenze e maltrattamenti ad anziani; licenziamento immediato del personale di strutture socio-assistenziali colto in flagranza di reato; chiusura delle strutture; installazione di impianti di video-sorveglianza h24 in ogni centro che svolge funzioni di servizi per anziani, disabili e bambini; un sistema efficace di controllo su tutti gli aspetti gestionali e contabili con attenzione alla rendicontazione di fondi pubblici. Siamo di fronte a reati infami. Le vittime sono spesso persone non del tutto autosufficienti o completamente dipendenti da altre. Nell’ambito della nostra iniziativa denominata “vittime e carnefici” che abbiamo avviato in tutto il Paese - annuncia Di Giacomo – tra le azioni a tutela delle fasce più deboli che è da sempre uno dei compiti che le forze dell’ordine assolvono con particolare attenzione, istituiremo un Osservatorio sul fenomeno per chiedere un impegno adeguato da parte del nuovo Parlamento. Intendiamo presentare, di intesa con le associazioni più rappresentative di pensionati ed anziani, una serie di proposte tra cui l’adeguamento delle attuali norme di legge particolarmente favorevoli ai “carnefici” che se la cavano al massimo con l’arresto
domiciliare e non dalla parte delle vittime, con l’introduzione e quindi il riconoscimento del reato di “anzianicidio”. Sui fatti di Catania – conclude – teniamo l’attenzione sempre alta in attesa di sviluppi dell’inchiesta e sull’accertamento di responsabilità per mancato controllo sull’attività del Centro.

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