Rapine e droga, sequestro di beni di circa 100mila euro a Domenico Amari di Villabate

di Ambra Drago 
Sequestro per un valore complessivo stimato di circa 100.000 euro, quello disposto nei confronti del palermitano Domenico Amari.
Il provvedimento richiesto a sua volta dal Questore di Palermo, Renato Cortese, ha colpito una impresa nel settore della “gestione di parcheggi e autorimesse” con sede a Villabate e il 30% di una società attiva nel settore delle “riparazioni meccaniche” con sede sempre in provincia di Palermo e due moto.



Amari è un vecchia conoscenza delle forze di Polizia per via dei suoi precedenti in materia dei reati contro il patrimonio e per la detenzione e spaccio di stupefacenti. Già nel 2016 era stato sottoposti per tre anni alla misura della Sirveglianza Speciale. Inoltre nel giugno dl 2018 Amari era stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile per un rapina ai danni di un mezzo che trasportava 138 quintali di surgelati.



In quell'occasione Amari era al capo del gruppo che avrebbe rubato il pesce del valore di 170mila euro aggredendo e sequestrando anche l'autista. Inoltre gli agenti scoprirono che l'area di pertinenza dell'autorimessa di Villabate era intestata a un suo congiunto anche se faceva capo a Amari e proprio li avvenivano le riunioni con i vari membri della banda.

Tutti elementi, che insieme alle indagini di natura patrimoniale all'interno della famiglia di Amari avrebbero fatto emergere il disvalore tra quanto dichiarato e il reddito effettivo, frutto secondo gli inquirenti dell'attività illecita ha portato all'emissione del decreto di sequestro.

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