Tre omicidi in quattro giorni. Le indagini sul caso Manzella puntano sullo spaccio della droga

di Ambra Drago
Tre omicidi in quattro giorni. A Palermo si torna a sparare e gli investigatori stanno analizzando e cercando di dare una lettura su quello  che sta avvenendo sul territorio. Venerdì è stata la volta di Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio, freddati da numerosi colpi di pistola in via Rocky Marciano, nel quartiere Zen. Per questo duplice omicidio il gip ha convalidato l'arresto dell'indagato, Giovanni Colombo e disposto la custodia cautelare in carcere. Questa notte il teatro di un nuovo delitto è stato un quartiere diametralmente opposto, ovvero Falsomiele, a pochi metri dal carcere Pagliarelli. La vittima è Francesco Manzella, 34 anni, con precedenti per furto e rapina. Il giovane è stato trovato all'interno della sua auto, una Volkswagen di colore grigio con un colpo piazzato in fronte. Le domande che affollano la testa degli investigatori sono diverse, fra tutti se la vittima conosceva il suo assassino, se con questo aveva un appuntamento oppure data la portiera aperta dell'auto, lato guidatore, Manzella avrebbe cercato di fuggire.

 Una serie di domande che ancora non hanno trovato una risposta. Unica certezza sono i precedenti, Manzella era uscito dal carcere due anni fa  e secondo gli investigatori il pregiudicato si potrebbe essere messo a vendere cocaina da qui potrebbe nascere la sua esecuzione.
In queste ore sono stati diversi gli e i familiari che sono stati ascoltati alla Mobile, dagli uomini guidati da Rodolfo Ruperti. Sembra che a parlare dell'attività di spaccio siano stati i familiari della vittima sposata con due figli piccoli. Gli investigatori stanno visionando anche le camere di videosorveglianza in cerca di qualche dettaglio che sia utile a dare il nome e un volto all'omicida.

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