USIP: 38° anniversario uccisione Pio La Torre. Il dovere della memoria come antidoto a tutte le ingiustizie

Il 30 aprile di 38 anni fa veniva barbaramente assassinato un retto uomo delle Istituzioni, Pio La Torre, colpito a morte a Palermo assieme a Rosario Di Salvo.
Un assassinio che ci riporta indietro nel tempo, che fa tornare alla memoria uno dei momenti storici più ripugnanti del nostro Paese, ma che allo stesso tempo fa tornare alla memoria l’elevato senso civico di Pio La Torre, protagonista indiscusso della lotta alla mafia, un uomo dal grande rigore morale che pagò con la propria vita l’asperrima battaglia contro la mafia, da lui condotta negli anni 80.
Il ricordo dell’uccisione di un grande uomo come Pio La Torre, dichiara il Segretario Generale
dell’Unione Sindacale Italiana Poliziotti Vittorio Costantini, rimarrà sempre scolpito in maniera indelebile nella memoria di tutti quanti noi, come grande esempio di coscienza civile nella lotta alla mafia. Un frammento importante e delicato della nostra vita che abbiamo il dovere di non dimenticare
mai, perché solo attraverso la memoria si esalta il valore civile e l’identità di un Paese.E francamente, continua il Segretario Costantini, alla luce degli ultimi eventi, forse, vi è la necessità di guardare ancora una volta al nostro passato, affinchè la memoria sia anche da monito per un forte e rinnovato impegno di tutte le Istituzioni nella lotta contro la mafia. Concludendo il Segretario dell’U.S.I.P. Costantini afferma, l’impegno delle Istituzioni deve rimanere sempre alto e non può, sinceramente, farsi attenuare da presunte tutele della salute in riferimento al
covid 19. Fermo restando l’importanza della tutela della salute per tutti quanti, riteniamo però doveroso ricordare che deve trattarsi di una salvaguardia che contemperi anche il valore delle pene e delle condanne inflitte a chi in tutti questi anni non ha avuto nessuno scrupolo nel seminare terrore,
uccidendo tantissime persone perbene che credevano in una società liberata dal giogo della mafioso, solo
in questo modo potremo rendere giustizia ai caduti per mano mafiosa e al dolore dei loro familiari.

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