SICILIAUNONEWS

Corruzione nella Sanità. Il Col. Angelini: "Candela, da dirigente dell'Asp 6, avrebbe pilotato un appalto"

di Ambra Drago
"Le indagini sono iniziate da un esposto presentato alla fine del  2017 da un'azienda esclusa da un appalto-racconta il

Col.t.ST Gianluca Angelini – Comandante del Nucleo PEF di Palermo e che lamentava le anomalie nello svolgimento della gara. In realtà gli approfondimenti su quella specifica gara non hanno rilevato criticità ma hanno aperto un ampio spaccato investigativo che ha portato all'esecuzione delle misure cautelari di oggi".
Per quanto riguarda le investigazioni oltre ai classici pedinamenti sono state effettuate anche delle intercettazioni: "Sono state indagini complesse coadiuvate da diverse  attività tecniche, non solo intercettazioni ma anche videoriprese e devo dire che gli strumenti tecnici sono stati fondamentali per l'acquisizione degli elementi probatori".
Un meccanismo collaudato quello che emerso da questa inchiesta, che vedeva ben due "centri di potere" come sono stati definiti dagli investigatori .
"E' stata ipotizzata l'esistenza di un centro di potere che conosce e determina quali sono i fabbisogni della pubblica amministrazione e riesce a influenzare le dinamiche di spesa. Un centro di potere - continua 
il Col.t.ST Gianluca Angelini - in grado di agevolare l'impresa corruttrice in tutte le fasi della procedura e in questo centro si muovono, dirigenti pubblici infedeli, faccendieri e imprenditori senza scrupoli. La figura principale è il faccendiere, riferimento del dirigente infedele (essendo una persona rilevante non può interloquire direttamente con l'imprenditore da corrompere). Nel caso Candela il suo riferimento era Taibbi (per lui è stata emessa la misura dei domiciliari), nel caso di Manganaro (per lui prevista la custodia cautelare in carcere)   il riferimento era Damiani anche per lui stesso provvedimento). Li possiamo definire dei "procacciatori di tangenti. L'imprenditore poi sa che deve seguire quel canale e tramite il faccendiere che è in collegamento con il funzionario si concordano le modalità per poi arrivare all'aggiudicazione".
Questo sistema prevedeva anche l'elargizione di tangenti. "E' stata sicuramente accertata la fazione di 160mila euro, ma nell'ambito di un quadro più ampio che porta a ritenere gli accordi corruttivi almeno intorno a 1milione e 800 mila euro, ma ovviamente gli importi possono variare anche perchè l'inchiesta ava avanti".
Soffermiamoci sulla figura di Candela (per lui sono scattati gli arresti domiciliari)  attuale coordinatore per l'emergenza Coronavirus e in precedenza e già Commissario Straordinario e Direttore generale dell’APS 6 di Palermo.
"Per come emerge dalle indagini lui ha responsabilità penali in relazione al periodo in cui è stato Direttore Generale dell'Asp 6 di Palermo, non riguarda il periodo attuale. Allora ha stretto accordi corruttivi con la Tecnologie Sanitarie S.p.a., società importante di Roma che aveva interesse a migrare i servizi da una gara regionale a una gara aziendale. Questa società aveva vinto due gare d'appalto, una dall'Asp 6 e una indetta dalla Centrale Unica di Committenza. Queste gare vinte con ribassi differenti e anche  i capitolati erano valorizzati in modo diverso. Per la società romana era più facile entrare nella gara Cuc, ma era stata indetta dopo quella della Asp eper cui aveva interesse a far migrare le sue prestazioni da una gara all'altra e Candela tramite Taibbi si era messo a disposizione per far si che ciò avvenisse".

Abbiamo chiesto in conclusioni se le indagini andranno avanti, tra l'altro nello stesso provvedimento di oggi emesso dal Gip, è stato predisposto il sequestro preventivo di sette società con sede in Sicilia e Lombardia.

"E' chiaro che molto dovrà essere fatto sotto il profilo dell'approfondimento contabile, l'analisi del bilancio delle società. Oltre alle sette società utilizzate per il giro delle tangenti poi ci sono anche le società vincitrice delle gare che dovranno essere analizzate meglio".

Infine un messaggio è stato rivolto ai cittadini. "Bisogna che ci sia una presa di coscienza da parte di tutti i cittadini sulla gravità dei reati commessi nei confronti della pubblica Amministrazione- conclude 
il Col.t.ST Gianluca Angelini – Comandante del Nucleo PEF di Palermo-  perché sono reati commessi nei confronti di tutti noi . E i corrotti sono gente che ruba risorse alla collettività e che invece potrebbero essere destinate ad esempio a migliorare la qualità dei servizi offerti, soprattutto in un settore delicato come la Sanità. Ci vuole uno scatto d'orgoglio, bisogna maturare una capacità di denuncia, di reazione e indignazione. Non  bisogna girarsi dall'altra parte o essere passivi. Si può fare diversamente e noi siamo a disposizione dei cittadini".

Nessun commento:

Posta un commento