Identificazione migranti, Usip chiede garanzie e informazione su utilizzo dei dispositivi di protezione

Le indicazioni previste nell’ultimo DPCM che vede l’apertura della 2^ fase evidenziano dei
protocolli che contengono importanti misure che mirano ad una maggiore precauzione imponendo
le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell’Autorità Sanitaria.
Protocolli anti-contagio e procedure che garantiscano i lavoratori nell’assolvimento delle proprie funzioni.
L’Unione Sindacale Italiana Poliziotti preso atto dello sbarco previsto a Palermo non comprende quali prevenzioni siano state messe in atto in questo caso ritenendo, oltremodo, non
sicura la procedura che si sta adottando per l’identificazione e foto segnalamento dei circa 200 migranti, che attualmente si trovano a bordo della nave “Rubattino” in rada da 15 gg. e che sono in attesa del secondo tampone, per verificare eventuali contagiati dal coronavirus.

Infatti, pare che nei prossimi giorni verrà eseguita l’identificazione e il foto segnalamento a bordo nave in locali chiusi con aerazione forzata e non si comprende se siano state fatte le opportune sanificazioni dei luoghi e del sistema di aereazione e se i sistemi protettivi di chi dovrà provvedervi siano adeguati a tale procedura.
Un metodo che ci lascia molto perplessi, sia perché si è ancora in attesa dei risultati del secondo tampone, anche se già si sono registrati casi di persone positive dopo svariati tamponi, sia perché tali procedure dovrebbero essere eseguite all’aria aperta per scongiurare eventuali
contaminazioni a garanzia sia dei migranti stessi ma contemporaneamente anche degli operatori e persone tutte che verranno a contatto con loro.

Ma quello che ci lascia ancora più basiti è il non conoscere quali DPI verranno utilizzati dal personale che dovrà eseguire le operazioni di identificazione, quest’ultimo aspetto di fondamentale importanza, ripreso dallo stesso DPCM che impone al datore di lavoro per le esigenze di funzionalità dell’Amministrazione l’obbligo di informare adeguatamente, sulla base delle mansioni e dei contesti lavorativi, con particolare riferimento alle diverse misure adottate cui il personale deve attenersi e al corretto utilizzo dei DPI per prevenire ogni possibile forma di diffusione di
contagio.

Anche al personale comandato in servizio di sicurezza e ordine pubblico, presso il varco “Cristoforo Colombo” del Porto di Palermo, per interventi emergenziali a bordo di vettore marittimo non sono stati forniti adeguati DPI necessari per intervenire a bordo del mezzo navale
ove vi sono in quarantena i migranti cosa che deve essere fatta e non richiesta solo a parole.

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