Geraci, ritenuto uomo di fiducia del capomafia emergente del Centro Storico, Alessandro D’ambrogio, era accusato di curare il settore delle estorsioni, in particolare nel quartiere di Ballarò. Uscito indenne al primo grado di giudizio, in secondo grado la Corte d’Appello ne rivede la posizione e nel luglio di quest’anno spicca a suo nome un’ordinanza di custodia cautelare che ne dispone gli arresti domiciliari, ritenendolo intraneo all’organizzazione mafiosa ma Geraci sfugge alla cattura, più volte, finché l’Autorità Giudiziaria ne dichiara la latitanza e converte la misura: dai domiciliari al carcere. La polizia come sottolineano dalla Questura l'ha definitivamente trovato in un appartamento ad Altofonte, ospite di un pregiudicato del posto. I poliziotti, nel corso della cattura di Geraci perquisendo l’abitazione il latitante aveva trovato riparo, sarebbe stata trovata una pistola, perfettamente funzionante, munita di un munizionamento che contava oltre 30 cartucce, nascosta nel garage. E così anche colui che aveva favorito la latitanza è stato arrestato per possesso di dell’arma, che risultava provento di furto, consumato circa 10 anni prima.
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Riscuoteva il pizzo a Ballarò, arrestato il latitante Geraci vicino alla famiglia di Porta Nuova
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