40 anni dalla morte di Rocco Chinnici, ieri sera conferenza a Bruxelles - Caterina Chinnici: "Memoria è continuità dell'impegno, vanno superate le differenze normative tra stati UE nelle quali la criminalità trova spazi per operare"

L’evento è stato promosso dall’eurodeputata Caterina Chinnici (S&D): “Indispensabile superare le differenze normative tra stati UE nelle quali il crimine organizzato trova spazi per operare”. “Il valore più alto che possiamo attribuire alla memoria è la continuità dell’impegno. L’esperienza investigativa e giudiziaria avviata a Palermo a fine anni Settanta, di cui mio padre, Rocco Chinnici, fu tra i principali artefici, ha dato l’impronta all’antimafia moderna, e il cammino degli ultimi quarant’anni, con l’eccellenza raggiunta dalla legislazione e dal sistema di contrasto in Italia ma anche con i recenti sviluppi in ambito europeo, indica che il sacrificio di tanti servitori dello Stato non è stato vano, che il loro lavoro continua a dare frutti. Su scala europea si cerca di rendere sempre più efficace la cooperazione e la condivisione delle informazioni, e di potenziare il contrasto patrimoniale.
In questa e nella scorsa legislatura sono state introdotte innovazioni molto importanti, altre arriveranno a breve, ma è essenziale non adagiarsi: vanno superate le residue differenze normative tra gli stati membri dell’UE per sottrarre alle organizzazioni criminali la possibilità di scegliere dove operare nel tentativo di sfuggire all’azione di contrasto. Per questo è indispensabile anche una nuova nozione giuridica europea di criminalità organizzata adeguata ai connotati che il fenomeno assume oggi”. Lo ha detto ieri sera Caterina Chinnici nel corso della tavola rotonda dal titolo Il valore della memoria: la continuità dell’impegno – Nuovi strumenti europei nella lotta al crimine organizzato, che si è svolta nello Spazio Menuhin del Parlamento Europeo a Bruxelles su iniziativa dell’eurodeputata di S&D nell’approssimarsi del 40° anniversario della strage mafiosa in cui Rocco Chinnici, fondatore del pool antimafia, rimase ucciso insieme a Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, Carbinieri della scorta, e al portiere dello stabile in cui abitava, il signor Stefano Li Sacchi. Al centro dell’incontro, l’evoluzione della legislazione europea di contrasto alla criminalità organizzata transfrontaliera, uno dei filoni su cui maggiormente si concentra l’attività parlamentare di Caterina Chinnici. Tra i passaggi più recenti, il regolamento sulle squadre investigative comuni varato pochi giorni fa dalla plenaria del Parlamento Europeo, il pacchetto antiriciclaggio approvato in prima lettura in commissione Libe che prevede l’istituzione di Amla, nuova agenzia UE antiriciclaggio, e inoltre la proposta di direttiva su confisca e recupero dei beni attualmente in itinere, tutti dossier ai quali l’eurodeputata siciliana ha lavorato e lavora come co-relatore. I contenuti della proposta della direttiva su confisca e recupero dei beni, attualmente all’esame delle commissioni parlamentari, sono stati illustrati in dettaglio dall’eurodeputato Loránt Vincze, vicepresidente della commissione Affari costituzionali e relatore principale del testo. Vincze ha posto l’accento sulla necessità di attivare strumenti efficaci per sottrarre beni e risorse alle organizzazioni criminali, definendo Rocco Chinnici una figura-chiave nel tracciare la strada con il suo esempio. Floriana Sipala, responsabile dell’unità di contrasto al crimine organizzato presso la direzione generale Affari interni della Commissione Europea, ha sottolineato che “la lotta al crimine organizzato è una priorità per la Commissione Europea” e che la nuova proposta di direttiva “contiene, fra l’altro, disposizioni innovative come il sequestro dei beni frutto di attività criminali anche se l’autore di tali attività riesce a celarne l’origine”. Sipala ha poi espresso un auspicio: “Rocco Chinnici è stato un precursore il cui lavoro ha segnato, in Italia e in Europa, l’inizio di una riscossa contro le organizzazioni criminali, e sarebbe bello se nel 40° anniversario della sua scomparsa fosse approvata questa direttiva che trova fondamento proprio nel suo pensiero e nel suo operato”. Secondo il magistrato Antonio Balsamo, la direttiva sulle confische “è anche l’occasione per costruire un modello specialistico di processo al patrimonio, da condurre in parallelo rispetto al processo penale, e l’Unione Europea può essere una guida verso l’obiettivo, indicato dalle Nazioni Unite, di affrontare la dimensione economica della criminalità organizzata”. Balsamo si è soffermato sulla “possibilità per l’Europa di costruire un diritto penale postmoderno che superi il primato della pena detentiva per affrontare la dimensione collettiva della criminalità, dove la logica del profitto inserisce le attività delittuose in una dimensione imprenditoriale che rende le organizzazioni criminali largamente immuni alla semplice deterrenza individuale”. Dalle sue parole anche una testimonianza diretta su Rocco Chinnici: “Grazie a figure come lui – ha detto Balsamo – la mia generazione ha potuto abbandonare la sfiducia atavica nello Stato, ha potuto delegittimare la regola del silenzio che aveva dominato la Sicilia, ha potuto assumere il coraggio di agire, e il futuro va costruito sui valori per i quali hanno dato la vita servitori dello Stato come Rocco Chinnici, che pur impegnatissimo nella costruzione del maxiprocesso trovava sempre tempo per il dialogo con i giovani. La nuova piattaforma UE per le squadre investigative comuni e il pacchetto antiriciclaggio – ha aggiunto – sono il chiaro sviluppo di un’impostazione che risale a quelle imprese pionieristiche lanciate a inizio anni Ottanta”. Dopo il dibattito è stato messo in scena lo spettacolo teatrale intitolato Rocco Chinnici, il coraggio e la passione di un padre magistrato, un’opera diretta da Ugo Bentivegna, che ne è autore insieme a Giuditta Perriera, con interpreti gli attori Silvia Siravo e Roberto Burgio. Tra le autorità presenti all’evento, il Rappresentante permanente d’Italia al Comitato politico e di sicurezza dell’UE e incaricato d’Affari ad interim, Andrea Orizio, l’Ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio, Federica Favi, e l’Arcivescovo di Siena, Cardinale Augusto Paolo Lojudice.

Nessun commento:

Posta un commento