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Vullo, unico sopravvisuto alla Strage di via D'Amelio. " Per me ogni giorno è il 19 luglio. Bisogna essere tutti uniti verso la ricerca della verità"

di Ambra Drago
In occasione del trentaduesimo anniversario della Strage di via D'Amelio incontriamo, Antonio Vullo, l'unico sopravvissuto a  quel giorno. Con aria pacata racconta senza esitazione che per lui di fatto ogni giorno è il 19 luglio, un dolore incancellabile. Lui che è stato l'ultimo a vedere in quella traversa all'ombra di Monte Pellegrino, il giudice Paolo Borsellino e i suoi colleghi: il capo scorta Agostino Catalano e Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Emanuela Loi. Insieme al ricordo tanta amarezza e anche stanchezza come lui stesso ribadisce. "Purtroppo ci sono ancora tanti punti oscuri per giungere alla verità.Auspico che tutti, anche persone delle Istituzioni collaborino nella ricerca". E poi aggiunge una sua  speranza ovvero vedere più unità tra coloro che hanno vissuto simili tragedie. "Bisogna andare tutti uniti verso la ricerca della verità. Bisogna essere compatti verso l'obiettivo, questo è quello che desidero".

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