"La bambina non deve andare al corteo per i giudici". Il questore: "La nuova coscienza civile, anche grazie alla cultura della legalità nei territori, infastidisce Cosa nostra"

di Ambra Drago
"Penso che sul mandamento mafioso storico di Brancaccio - esordisce il questore Laricchia - l'attività estorsiva non si sia mai arrestata. Il racket serve a tenere il controllo del territorio". Le indagini sono durate due anni, dal 2017 al 2019 ciò significa che la richiesta di pizzo avveniva anche nel periodo del lockdown."Si avvenivano con maggiore difficoltà. Noi ne abbiamo ricostruito cinquanta di cui ne abbiamo dato certo. Si tratta di tutti i codici Ateco. Spesso a fronte di minacce dovevano giustificarsi con i parenti dei detenuti che chiedevano i soldi per il loro sostentamento.
Nell'operazione di oggi emerge anche la storia di una bambina alla quale uno degli arrestati di oggi, Di Fede avrebbe impedito( facendo pressione sui genitori) di partecipare alle manifestazioni per ricordare i giudici Falcone e Borsellino. Noi di Siciliauno abbiamo invitato il Questore ad una riflessione ad ampio raggio di quanto sia importante l'azione culturale nelle scuole e nei quartieri. E la polizia in questi anni è stata impegnata su questo fronte di sensibilizzazione e invito alla cultura della legalità.

"La vicenda è tragica ma ne voglio dare una lettura anche positiva. Rifletto sul fatto che a Cosa nostra dia fastidio la coscienza civile. La città ha mutato la sua coscienza che urla e dice che con Cosa nostra non ci vuole avere a che fare".

Ieri la consegna della cittadinanza onoraria alla Polizia di Stato, domani il ricordo di un'abile investigatore come Boris Giuliano . Questa operazione è un bel segnale di riscatto e di ricordo di coloro che hanno perso la vita per contrastare la criminalità organizzata.

"I nostri caduti conclude il questore Lariccchia- sono con noi per due motivi. Loro ci guidano nella nostra attività quotidiana e poi perchè noi li continuiamo a sentire vicino a noi".

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