SICILIAUNONEWS

Informazione e Disinformazione - Le “fake news” nell’era di Internet

di Giuseppe La Manna
L’informazione entra nelle nostre case a ritmo sempre più incalzante. Internet, televisione, radio, giornali, ecc. ci bombardano di notizie che non sempre abbiamo il tempo o la voglia di verificare o di confrontare con fonti diverse. Per molta gente radio, televisione, giornali e anche internet sono sinonimo di verità. Spesso tutto quello che viene pubblicato su internet viene preso per oro colato. Eppure, non tutti sanno che dietro ogni organo d’informazione c’è quasi sempre un partito o una parte interessata a diffondere determinate notizie. Le cosiddette fake news (notizie false) possono aiutare o distruggere un candidato politico, far cadere governi. Spesso i giornali stessi sono vittime di un’informazione pilotata, finalizzata al raggiungimento di determinati scopi.
Il desiderio di battere la concorrenza , il volere a tutti i costi dare notizie sensazionali, usare il “copia e incolla” per diffondere al più presto una notizia, a volte produce falsa informazione. I giornalisti stessi rischiano di prendere cantonate con perdita di prestigio delle loro testate. Per un verso o per l’altro l’opinione pubblica è strumentalizzata dai pochi che hanno il potere e stanno nella stanza dei bottoni. L’etica professionale non sempre viene rispettata e a volte chi scrive è tutto tranne che giornalista. Di conseguenza non vi è alcuna professionalità e le notizie vengono valutate in base al proprio tornaconto e non obiettivamente. Se ne tacciono alcune , se ne sminuiscono altre, se ne distorce il senso in altre ancora. Questo è il “gioco” dell’informazione che non produce altro che disinformazione e confusione. Inoltre, il linguaggio usato dai giornalisti non sempre è chiaro a tutti. Spesso si usano termini specialistici comprensibili solo da una piccola cerchia di persone. Non dimentichiamo che una notizia deve arrivare a tutti, sia persone semianalfabete che istruite. Quindi il linguaggio deve essere semplice e chiaro. Spesso certi articoli sono comprensibili solo a chi sono destinati a riceverli. Chi ha le idee chiare scrive o parla con chiarezza e semplicità. In fondo il compito del giornalista deve essere quello di capire e far capire alla massa cio’ che puo’ essere incomprensibile, “traducendo” nella maniera più semplice i “codici” usati nei vari campi come la politica, l’arte, la scienza, ecc. Cito a tal proposito le parole di Luigi Barzini jr. :” La scrittura semplice per me è un faticato, faticosissimo punto di arrivo”. E’ dovere del giornalista , quindi, essere preparato a conoscere, capire, per essere in grado di spiegare ai profani qualunque argomento. L’effetto puo’ essere addirittura disastroso se la disinformazione è perpetrata dagli Stati per scopi politici o altro. 
Venire a capo della “verità” è naturalmente utopistico, pero’ è possibile costruirne una gran parte raccogliendone i vari frammenti nelle varie fonti. Fortunatamente viviamo in un paese democratico dove la pluralità d’informazione puo’ darci modo di costruire il nostro mosaico di verità. Un’informazione, sana, genuina e corretta è senz’altro la base per un’umanità cosciente e responsabile, per un futuro migliore.

Nessun commento:

Posta un commento