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"Una Marina di Libri" registra un altro successo. Maria Giambruno: "Presto un'unica rete con gli altri Festival della città. Si deve vivere anche di Cultura"

di Ambra Drago
Oggi si chiude la quattordicesima edizione di "Una Marina di Libri" . Un grande lavoro organizzativo e un immenso dispendio energie come ci ha raccontato Maria Giambruno, ideatrice e direttrice esecutiva della manifestazione che ha animato Villa Filippina. "Ci tengo a ringraziare i pilastri di questa manifestazione insieme a me e al giornalista, scrittore e direttore artistico Gaetano Savatteri. Sono Serena Bella, Masha Sergio, Valentina Ricciardo, Maria Di Piazza e il Comitato Scientifico che comprende anche Matteo Di Gesù e Salvatore Ferlita. E voi giornalisti  che conoscete bene anche Margherita Gigliotta che si è occupata della comunicazione,  Christian Guzzardi che si è occupato invece dei partner economici, Giuseppe Veniero (Presidente del CCN Piazza Marina & Dintorni). C'è l'Università degli Studi Palermo. Devo ringraziare anche i volontari che sono una grande risorsa e qualcuno ci chiede di venire da altre parti d'Italia. Poi Salvo Leo che cura la grafica da 14 anni. C'è un team che si è rafforzato nell'obiettivo comune che è quello di non dermordere. Poi non posso non ringraziare due editori come Sellerio e Navarra, insieme all'angolo dei più piccoli che anche quest'anno ha avutto successo curato dalal Libreria Dudi da otto anni". Abbiamo chiesto alla direttrice esecutiva se si aspettava anche dopo 14 anni questo successo o pensava che questa città ormai si era abituata a questo momento culturale. "Palermo aspetta questa manifestazione, sottolinea Giambruno. Ciò che è scoraggiante è che la città aspetta "Una Marina di Libri" ma lei può contare solo sul privatoe sulle proprie forze perchè gli enti pubblici sono distratti. Allora questa mattina c'è stato un incontro tra i quattro Festival letterari di questa città (Illustramente, Via dei Librai, Letteratura Migranti, Marina di Libri) sono i più antichi e abbiamo già fatto un patto e ci rappresentiamo uno all'interno dell'altro dandoci collaborazione. Ma l'obiettivo è quello di creare un quinto soggetto che ci racchiuda tutti e quattro che sia una proposta culturale per una città dove questa deve durare 365 giorni l'anno. Siamo stanchi degli effetti spot, non può funzionare in questo modo se vogliamo che questo capoluogo abbia una sua dimensione culturale ben delineata". Intanto è innegabile il successo per questa quattro giorni che ha ospitato ben settantacinque editori, oltre duecento appuntamenti realizzati nei sette palchi allestiti nelle varie zone.

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