Palermo accoglie Ottavia Zappalà McHenry (Ottavia McHenry), palermitana di nascita e statunitense d’adozione, che giovedì 19 giugno 2025, alle 19,00, presso la Galleria Artètika spazio espositivo per l’anima (in via Giorgio Castriota 15), inaugura la sua mostra personale, intitolata “La salute è una malattia incompleta”. In esposizione circa cinquanta opere tra “box” e collage, in un percorso visionario che affonda nel subconscio e nelle nostalgie infantili.
Per Ottavia Zappalà McHenry si tratta in assoluto della prima esposizione in Italia, mentre negli Stati Uniti ha partecipato a diverse collettive e di recente ha presentato una sua personale a Phoenix.
La mostra, che è curata dalla storica dell’arte Maria Antonietta Spadaro, ed è stata voluta dalle galleriste Esmeralda Magistrelli e Gigliola Beniamino Magistrelli, potrà essere visitata fino al 4 luglio.
Artista, criminologa e giornalista, nata nel 1986, dopo periodi trascorsi a Roma e Bruxelles, dal 2011 vive e lavora stabilmente negli Stati Uniti. Ottavia ha scelto l’arte come gesto necessario, maturato in Arizona dove risiede. A ispirarla, l’infanzia palermitana, il legame affettivo con la nonna Liliana Conti Cammarata – artista di segno e d’immaginazione – e la fascinazione per l’arte astratta e geometrica di Kandinsky, per il surrealismo, il simbolismo onirico di Magritte, e soprattutto l’assemblaggio evocativo di Joseph Cornell, pioniere di questa forma d’arte, con cui condivide l’assenza di formazione artistica specifica e il ricorso all’objet trouvé.
Ecco, dunque, che qui, la citazione del filosofo Emil Cioran “La salute è una malattia incompleta”, che dà il titolo alla mostra, allude con ironia e profondità proprio al fragile equilibrio tra ordine e disordine che abita le opere di questa artista, dove la bellezza dell’infanzia si intreccia con l’ombra della perdita, e l’apparente normalità nasconde crepe, polvere e sogni non guariti.
Come scrive Maria Antonietta Spadaro, «Nei suoi teatrini della memoria, oggi qui esposti, ogni scatola sviluppa giochi tra allusioni e racconti, intrighi narrativi nei quali assemblaggi di oggetti tridimensionali, recuperati in vario modo, uniti a collage e foto, ci proiettano dentro universi visionari scaturiti dalla mente di Ottavia. Da tale sintesi dell’eterogeneo nascono foreste di simboli, create dal nulla ma sorrette da amore per le cose: nuove icone che riconfigurano l’esperienza del tempo. Ognuno potrebbe collegare tali assemblaggi, o meglio messinscene, anche cinetiche, al proprio vissuto caricandole di sensi e valori personali». L’arte diventa così una forma di alchimia, un tentativo di mettere ordine nel chaos attraverso la creazione di queste “nuove icone” nate dall’incontro tra oggetti dismessi e dal desiderio di restituire loro senso.
Come ricorda Maurizio Guarneri, Membro ordinario della Società di Psicoanalisi Italiana e docente dell’Istituto Italiano di Psicoanalisi, «Ottavia Zappalà McHenry utilizza “scarti”, elementi destinati a essere perduti, che hanno perso il loro senso originario. Li rimette insieme in assemblages creando nuovi nessi e nuove narrazioni. Le sue cassette hanno la funzione di “quinte teatrali”, spazio dove vengono rappresentate delle “pieces dell’inconscio”. Vi è una nostalgia dell’infanzia caratterizzata dal gioco e dalla fantasia, ma anche segnata da traumi che hanno lasciato il segno. La cassetta mi fa pensare alla teoria psicoanalitica di Bion della relazione contenitore-contenuto. È da rilevare che per Lacan il soggetto si trova nello scarto, in ciò che manca: è proprio in quest’ultimo che troviamo ciò che vogliamo conoscere» Ottavia Zappalà McHenry torna, dunque, in Sicilia per condividere con il pubblico palermitano questo suo universo incantato e perturbante: un’esposizione che è un invito a riabitare, con lo sguardo dell’infanzia, e con tutto ciò che viene dopo, i frammenti dispersi del nostro tempo.
Inaugurazione giovedì 19 giugno, ore 19: presentano Maria Antonietta Spadaro e Maurizio Guarneri. La mostra, organizzata in collaborazione con “Settimana delle Culture” e Anisa, è visitabile fino al 4 luglio: dal lunedì al sabato ore 10/13 e 17/20. Ingresso libero.
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