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Trattativa Stato-mafia, riprenderà il 1 aprile il processo d’appello a Calogero Mannino


Riprenderà il primo aprile il processo d’ appello per minaccia a Corpo politico dello Stato contro l’ex ministro Dc Calogero Mannino, assolto in primo grado. I coimputati, gli ex ufficiali del Ros Mori, Subranni e De Donno sono stati condannati in ordinario a pene molto pesanti. 
Il pg Giuseppe Fici, partendo dalla scelta di Mannino di avvalersi del rito abbreviato, nella sua requisitoria lo ha accusato di aver dato input alla trattativa tra lo Stato e la mafia, grazie ai suoi legami con gli ufficiali del Ros, alò fine di salvarsi la vita. Nella ricostruzione dei pm l’ex ministro, che aveva subito attentati e intimidazioni, era nel mirino di Cosa nostra, che aveva deciso di eliminarlo perché non aveva mantenuto i patti stretti con le cosche. Inoltre si sarebbe rivolto all’ex numero due del Sisde Bruno Contrada poi condannato per concorso in associazione mafiosa, solo per affrontare questioni relative alla sua sicurezza.

Il commento dell’ ex ministro ha sottolineato la lunghezza inaccettabile di un processo di rito abbreviato e il fatto che il pubblico ministero, senza argomenti seri di accusa, ripeta una storia che non sta in piedi da nessuna parte. Mannino ha anche sottolineato un atteggiamento palesemente offensivo da parte del rappresentante dell’accusa.


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