Saranno esposti dipinti, ceramiche, video, in cui l’artista riflette, a partire dall’allestimento, sullo spazio ai confini del mondo che Gilles Clément ha chiamato “terzo paesaggio”.
La fine del mondo è il mondo ai margini, che non appartiene né alla luce né al buio, né all’uomo né alla natura, senza funzione e senza destino, un mondo che soltanto la marginalità e la trasversalità dell’arte e della filosofia possono cogliere.
Già membro del collettivo Laboratorio Saccardi, Giuseppe Borgia apre la sua produzione a una dimensione ulteriore della pittura e dell’immagine: al terzo paesaggio corrisponde una pittura terza, irriverente e meditativa, raffinata e disinvolta. A rendere ancora più esplicito questo passaggio il led wall traduce in grandi visioni oniriche, fuori dal tempo, gli appunti di viaggio che Borgia negli anni ha riportato dalle sue incursioni ai margini del paesaggio e del colore.
La mostra è a cura di Vito Chiaramonte.
Il Responsabile Laboratorio Creativo Don Nino Mind Food
Arch. Silvia Mercurio
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