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32 anni fa la Strage di via D'Amelio. Ministro dell'Interno e la Presidente Commissione Antimafia:" Continuare a cercare la veritá giudiziaria e storica "

 
di Ambra Drago
Trentadue anni fa venivano uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina Walter Eddie Cosina e Emanuela Loi. Per ricordare il loro sacrificio una corona é stata deposta all'Ufficio Scorte della caserma Lungaro di Palermo. Presenti il Ministro dell' Interno, Piantedosi, il Capo della Polizia, Pisani, la Presidente della Commissione Antimafia, Colosimo.
"Affinché il loro sacrificio non sia stato vano" questa frase campeggia sulla targa che questa mattina é stata scoperta al fianco della cappella di San Michele dentro la Caserma Lungaro.
Dopo la benedizione della targa alla presenza del Questore di Palermo Calvino, l' Arcivescovo di Palermo Lorefice (accompagnato altresì dal cappellano della Polizia, padre Massimiliano Purpura) ha celebrato la messa all'interno della cappella in quella che é considerata la "casa " della Polizia di Palermo".
"Oggi il 32esimo anniversario di via D'Amelio dove vengono ricordati questi martiri della giustizia e dell' amore esordisce l'arcivescovo. 
Proprio come fece Borsellino nel ricordare l' amico Falcone appena un mese dopo.Oggi non può non prolungarsi la luce del sole e della veritá.Il loro martirio non ha ricevuto ancora veritá e siamo noi che dobbiamo riscattato.Il 22 luglio del 92 il vicepresidente Calloni disse : "La mafia conserva sempre nell'organizzazione e delle cosche il carattere storico originario consistente nella forza del potere. La mafia é un potere che ha come fine il potere". Se vogliamo contribuire per una Palermo e una Nazione riscattata dalla mafia urge un impegno civile e soprattutto dello Stato e urge soprattutto individuare le.precise responsabilità, depistamenti e le collusioni.Siamo tutti coinvolti. Dobbiamo emanciparsi dalla sete del potere". Subito dopo é stato proiettato il docufilm I Ragazzi delle scorte- Ricordo tutto" dedicato a Claudio Traina.
E proprio il fratello di Claudio, Luciano ha ancora una volta chiesto la veritá per quanto accaduto quella terribile domenica di 32 anni fa.Durante la mattinata é giunto un messaggio da parte del sindaco Lagalla:“A 32 anni dalla terribile strage di via D’Amelio, Palermo ricorda il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e dei 5 agenti della scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Un attentato che ha sconvolto Palermo e l’intero Paese e che ha rappresentato l’apice della sfida della mafia alle Istituzioni. Da quel giorno, è partita una forte e convinta risposta dello Stato e dei cittadini e quel sacrificio, così come quello del giudice Giovanni Falcone, ucciso 57 giorni prima, si è trasformato in simbolo di affermazione della legalità. Capi e assassini di cosa nostra sono stati arrestati ma, come ha ricordato oggi anche il Capo dello Stato Mattarella, la ricerca della piena verità su circostanze e mandanti dell’attentato è ostacolata da depistaggi. Qui il mio pensiero va ai figli del giudice Borsellino, che proseguono la loro battaglia per fare luce sulla morte del padre, e ai familiari delle vittime di via D’Amelio. È a loro e alla società civile che si deve una completa e veritiera ricostruzione dei fatti”. A presenziare la giornata alla Lungaro, il vicesindaco Giampiero Cannella.
E sempre di ricerca della verità e del valore della Memoria ha parlato al termine della mattinata il ministro Piantedosi che soffermandosi con i giornalisti ha dichiarato:"Diamo un contributo alla memoria e lo offriamo ai giovani e anche ai nostri poliziotti. La verità giudiziaria deve sempre completarsi questo però non deve distogliere dal fatto che la memoria va condivisa e dobbiamo essere tutti uniti".
Di veritá storica e del grande lavoro che sta facendo la Commissione nazionale antimafia ne ha parlato il suo Presidente, Chiara Colosimo:"La scelta é stata quello di svelare tutto quello che in 32 anni non era emerso.Devo ringraziare Lucia Borsellino e l' avvocato Trizzino che a nome dei figli per ore sono stati in Commissione ricordando fatti dolorosi.Certamente vorrei che anche i familiari dei ragazzi delle scorte venissero in Commissione.Vorrei che uscisse da questa relazione un quadro completo all' Italia e la storia che fin qui non si é potuta scrivere".

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