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"Scomparsa dell'accademico Leonardo Urbani, professore emerito di Urbanistica ed ex Presidente dell'Ordine degli Architetti di Palermo"

di Fabrizio Verruso
E’ venuto a mancare quest’oggi all'affetto dei suoi cari il professor Leonardo Urbani, nato a Pesaro il 21 febbraio del 1929.
Il padre, Mario Urbani, pittore di una certa fama, venne a Palermo per dirigere l’Accademia di Belle Arti e vi si trasferì con la famiglia. Leonardo Urbani consegue la laurea in architettura nel 1957 presso l’Università degli Studi di Palermo; nel 1964 è eletto Presidente dell’Ordine degli Architetti di Palermo e, dal 1972, è stato Professore Ordinario di Urbanistica presso la facoltà di Architettura del capoluogo ove diresse il dipartimento di Urbanistica fino a quando divenne professore emerito.
Per due volte è stato anche candidato nelle elezioni a rettore dell’Ateneo e, in un’occasione, candidato alle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea regionale. È stato, inoltre, presidente dell’Istituto per la Cooperazione Universitaria (ICU).
Nella sua vasta attività si è occupato di studi regionali, quali lo “Studio per la localizzazione dell’industria in Sicilia”, il “Piano Regionale della Conca del Bio Bio in Cile” e la “Mappatura del Turismo Relazionale Integrato” per conto della Regione siciliana; studi di area vasta quali il “Piano Territoriale della Provincia di Teramo”; piani regolatori generali di importanti città siciliane quali Messina, Ragusa, Gela, Caltagirone ed Enna nonché numerosi altri piani di città con un minor numero di abitanti, ma di significative dimensioni quali Corleone, Nicosia e Calascibetta; piani di dettaglio di centri o ambiti storici a Corleone, Ragusa e Caltagirone; numerosissimi (oltre sessanta) piani attuativi in vari Comuni dell’isola.
Il professor Urbani, con la sua instancabile operosità accademica e professionale ha organizzato, inoltre, innumerevoli eventi connessi all’arte, all’architettura, al paesaggio, all’ambiente, all’economia, alle dinamiche sociali e culturali, credendo fortemente nelle prospettive di futuro e di sviluppo. Il suo impegno accademico, inoltre, ha potuto brillantemente veicolarsi anche in un clima di “apertura internazionale”, instaurando contatti con svariati centri accademici, tra cui la Cairo University, l’Harvard University e l’Università Sorbonne di Parigi.
È stato autore di quindici libri, tra cui: “La fionda sicula. Piano dell’Autonomia Siciliana”, “Braccio di bosco e l’Organigramma”, “La città è sola. Plurispazialità territoriale, obsolescenza del manufatto edilizio, mobilità della forma urbana” e, in ultimo, “Le quattro geografie. Habitat 2” (ove scriverà "La città è un mixtum costantemente variegato di forma e materia").
Il ricordo fattone fin qui da Ciro Lomonte, anch'egli architetto, tiene a sottolineare parimenti come fosse il primo membro di Palermo dell’Opus Dei, alla quale aveva chiesto l’ammissione nel 1951, dopo averla conosciuta, da studente universitario, grazie al collega di studi Alfonso de la Rica. Si adoperò molto a favore dello studentato residente a Palermo. Quando si aprì la prima sede della Residenza Universitaria Segesta in una villa di via Libertà, con affaccio anche su Piazza Alberigo Gentili, il professor Urbani si occupò del sostegno economico e delle iniziative culturali per i giovani universitari del capoluogo, non mancando di coinvolgere, nella relazione spontanea e amabile che lo contraddistingueva, docenti universitari, di licei, imprenditori e politici.
Per ospitare e formare intellettualmente e umanamente un maggior numero di studenti, agevolandone la partecipazione alle diverse attività culturali di maggiore impatto, il professor Urbani profuse le sue energie per coinvolgere almeno un centinaio di palermitani nell’ acquisto e ristrutturazione di un immobile, sito in via Gaetano Daita, proprio a ridosso di Piazza Politeama, che divenne la sede della Residenza Universitaria Segesta all’inizio degli anni Ottanta.
A questa impresa, oltre al compianto professor Leonardi, contribuirono con generosità benefattori suoi amici, tra cui politici di tutti i partiti, funzionari regionali, autorità accademiche e imprenditori.
Da qualche anno ammalatosi, era curato con affetto dalle persone del centro dell’Opus Dei in cui viveva e dove, a dispetto dei sintomi sempre più proibitivi della patologia, non mancava di essere sempre sorridente e garbato con chiunque vi si accostasse, e che ringraziava sempre.
Il funerale sarà celebrato dal Vicario dell’Opus Dei per l’Italia, don Giovanni Manfrini, lunedì 21 ottobre alle ore 11.30 nella Chiesa parrocchiale di Sant’Ernesto, in via Campolo a Palermo.

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