Impariamo da questa dolorosa circostanza che, se vogliamo restare umani, dobbiamo soprattutto trasmettere la cultura dell’amicizia tra uomini e donne in direzione della vita e non della morte. E per fare ciò, favorire luoghi di incontro, dove trovare persone con cui potersi fermare a riflettere, per cercare delle risposte alle tante, spesso drammatiche, domande della vita. Incontrarsi anche in tutti i luoghi della vita quotidiana, tra padri e figli, tra colleghi, tra amici perché nonostante i tanti episodi di violenza la nostra voglia di incontrarci è più forte. Abbiamo il dovere di difendere soprattutto le nuove generazioni da tutto quello che li priva di questa possibilità. Lo dobbiamo a Sara, al suo martirio, alla sua famiglia. Lo dobbiamo a tutti noi affinché il suo sacrificio e la perdita del suo sorriso e della sua gioia di vivere non siano vani e si possa far di questa dolorosa disumanità una opportunità di speranza. Abbiamo il dovere e anche il diritto di far sì che il sacrificio di Sara possa essere d’aiuto alle nostre Sara, a tutte le Sara, e possa servire a tutti noi a diventare migliori e più buoni, a decidere da che parte stare". Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia
Cristiana
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