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33 anni fa la strage di Capaci, Caterina Chinnici: “Mio padre, Falcone e Borsellino per me erano dei modelli”

“Oggi, come ogni anno, il dolore per la perdita di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, si accompagna alla forza di un ricordo che continua a camminare sulle gambe di chi non ha smesso di credere nella giustizia. Il 23 maggio, per me, ha ancora un significato più profondo. Non posso non pensare a mio padre, Rocco Chinnici, e al suo impegno instancabile nella lotta contro la mafia. La sua visione pionieristica e il suo coraggio hanno ispirato proprio Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e tanti altri servitori dello Stato.

Per noi giovani magistrati, mio padre, Falcone e Borsellino erano dei modelli, dei maestri. Però per me erano qualcosa di più: erano parte del mio patrimonio affettivo, perché Falcone e Borsellino erano amici di famiglia, che frequentavamo anche al di fuori delle aule di giustizia. Erano persone normali, amici che si ritrovavano, che sapevano sorridere nonostante le difficoltà del loro lavoro.

Un'eredità morale che sento viva dentro di me e che guida il mio impegno quotidiano. In Parlamento Europeo, mi batto per rafforzare strumenti comuni nella lotta alla criminalità organizzata, tutelare i diritti delle vittime e promuovere una cultura della legalità che non abbia confini e che parli a tutte le generazioni. Perché la memoria sia davvero seme di giustizia”.

Lo scrive su Facebook l'europarlamentare Caterina Chinnici.

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