Dal 9 al 14 giugno 2025, l’artista e artigiana siciliana Alice Valenti ha rappresentato la Regione Siciliana al Padiglione Italia con l’arte del carretto dipinto, simbolo vivente di identità, tradizione e patrimonio culturale. Un viaggio tra memoria e creatività, che racconta la Sicilia al mondo.
Non solo innovazione, non solo futuro digitale: all’Expo 2025 di Osaka, nel cuore pulsante del Padiglione Italia, ha trovato spazio anche la memoria viva, colorata e potente dell’artigianato siciliano.
A incarnarla con passione e talento è ststa Alice Valenti, artista e artigiana che con i suoi pennelli ha dato voce a un patrimonio visivo senza tempo: la pittura del carretto siciliano.
Selezionata dal Dipartimento delle Attività Produttive della Regione Siciliana, Alice Valenti ha rappresentato l’isola all’interno del progetto “La rinascita dell’artigianato di Sicilia: preservare le Tradizioni, ispirare il Futuro”, un viaggio nella bellezza resistente del saper fare tradizionale che, ancora oggi, ispira e affascina il mondo. Accanto a lei, gli artigiani Gianfranco Fiore (Partinico) e Michele Ducato (Bagheria), per raccontare dal vivo – attraverso dimostrazioni, allestimenti e video – un’arte che è racconto, identità, patrimonio immateriale.
Per Alice Valenti, la cui carriera artistica prende avvio nella storica bottega del maestro pittore di carretto Domenico Di Mauro, si è trattato di un ritorno simbolico alle origini. «È stato un grande onore volare a Osaka per mostrare ai giapponesi e al mondo intero la bellezza di un’arte che ancora oggi mantiene intatta la sua magia - afferma l’artista. Il carretto, da semplice mezzo di trasporto, si è trasformato in un “libro che cammina”, capace di educare, emozionare e tramandare: ogni figura, ogni decoro racconta una Sicilia stratificata, contaminata e vibrante.»
La storia personale di Alice è un intreccio perfetto di destino e scelta consapevole: nipote di carradore, ha scoperto per caso, da un libro, che il nonno fu costruttore di carri. Da lì, una vocazione che si è fatta mestiere. Oggi, quella stessa storia si è aperta ai visitatori internazionali dell’Expo, diventando esempio tangibile di come le tradizioni possano viaggiare lontano, senza perdere un grammo della loro forza evocativa.
«Un racconto composito, di altissima qualità e di grande fascino, ha commentato Elena Sgarbi, Commissario aggiunto per l’Italia a Expo 2025, presente insieme al direttore del Padiglione Italia Andrea Marin per accogliere la delegazione siciliana. La Regione Siciliana ha mostrato come sia possibile essere radicati nella storia e allo stesso tempo proiettati verso il futuro, attraverso un’artigianalità che è identità, ma anche innovazione culturale.»
Con il suo tocco unico, in cui si fondono tradizione e contemporaneità, Alice Valenti ha rappresentato al meglio lo spirito del Padiglione Italia e il cuore della Settimana della Regione Siciliana: un’arte che non si limita a essere mostrata, ma che continua a parlare, a sorprendere, a camminare.
BIO
Pittrice, artigiana, ricercatrice della tradizione figurativa ed iconografica popolare siciliana. Nata a Catania nel 1975, si laurea a Pisa in Conservazione dei Beni Culturali, per poi scegliere di tornare in Sicilia.
Compie il suo apprendistato nella prestigiosa bottega di carretti siciliani del celebre Maestro Domenico di Mauro ad Aci Sant’Antonio. I molteplici aspetti della folklore popolare si fanno materia viva per sperimentazioni dal sapore cosmopolita che la portano a collaborazioni di grande prestigio nazionale ed internazionale: dall’arredamento alla moda, dal cinema al food.
Tra i più brillanti talenti italiani capaci di reinterpretare l’arte del carretto, l’opera dei pupi e la tradizione orale e figurativa dei cantastorie, Alice produce un originale concetto di sicilianità, un po’ ironico e un po’ nostalgico, caricandolo di un forte significato civile e politico: la tutela del patrimonio identitario isolano. Parallelamente conduce nelle opere su tela una ricerca poetica ed espressiva più intima, una riflessione sui mutamenti ambientali e culturali del nostro habitat e sui processi di adattamento messi in atto.
Dal 2016 si dedica al Progetto Spiranza presso lo storico Cantiere Navale Rodolico di Acitrezza, maestri d’ascia da cinque generazioni, con una serie di attività volte alla diffusione e salvaguardia delle tradizionali imbarcazioni da pesca riccamente dipinte, iscritte nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana. Per l’artista il Cantiere è rifugio, laboratorio e campo d’azione, dove ridisegnare quotidianamente con lo strumento dell’arte una nuova semantica del genius loci isolano.
Nel 2024 espone come guest artist alla Biennale di Venezia con l’opera “L’enfant brillant” presso il Padiglione del Camerun e partecipa on una piroga dipinta alla Biennale d’Arte Africana a Dakar presso la Fondazione Senghor.
Fa parte del collettivo artistico delle MaleTinte.
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