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Due imprenditori di Barcellona Pozzo di Gotto indagati per caporalato: scattano i domiciliari e il sequestro di 352mila euro

Con l'accusa di sfruttamento del lavoro sono finiti ai domiciliari due imprenditori del settore del commercio a dettaglio di carburante. Secondo gli inquirenti avrebbero commesso gravi e sistematiche violazioni alla normativa sul lavoro, a danno di n. 9 lavoratori dipendenti addetti alla gestione delle colonnine di erogazione del carburante.
Dalla ricostruzione di questo contesto scaturisce il provvedimento del G.I.P. che ha disposto i domiciliari e il contestuale sequestro delle somme di denaro giacenti sui conti correnti intestati alla società fino ad un importo di oltre 352 mila euro.

L’operazione ha preso il via  dalla vicenda vissuta da un operaio addetto alla mansione di “addetto alla distribuzione di carburante” che, dopo essere stato vittima di continue vessazioni da parte del datore di lavoro e dallo stesso finanche licenziato, aveva deciso di rivolgersi alle Fiamme Gialle per denunciare le condizioni di lavoro a cui lui e diversi suoi collaboratori erano stati da tempo sottoposti presso una stazione di rifornimento di carburante.

"I conseguenti accertamenti, sottolineano dal comando provinciale della Finanza di Messina,  oltre a permettere di meglio circostanziare i fatti denunciati, hanno consentito di formulare, sulla base degli elementi di prova finora raccolti, l’ipotesi di reato di caporalato essendo stati documentati numerosi episodi di sfruttamento connessi tanto all’applicazione di un trattamento retributivo difforme dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative quanto alle reiterata violazione della normativa relativa all’orario di lavoro ed ai periodi di riposo.
In particolare è stato verificato come gli imprenditori avessero:
- imposto ai lavoratori impiegati nella specifica mansione il rispetto di turni lavorativi di 8 ore indicando in busta paga un monte ore giornaliero di 6 ore e 40 minuti;
E non corrisposto, o corrisposto parzialmente, le maggiorazioni previste per il lavoro straordinario diurno e notturno nonché le indennità dovute per i giorni festivi e quelle di tredicesima e quattordicesima mensilità, in alcuni casi pretendendo la restituzione in contanti delle stesse, dopo averle regolarmente erogate".

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