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Rischi globali e responsabilità d’impresa: domani imprese e giuristi a confronto in Sicindustria

Come possono le imprese difendersi dal rischio di reato nell’era della globalizzazione, della digitalizzazione e dei Big Data? A questa domanda proveranno a rispondere giuristi, accademici e imprenditori in occasione dell’incontro su “La responsabilità dell’ente ex d.lgs. 231/2001: criminalità d’impresa e globalizzazione del rischio da reato”, in programma domani, venerdì 24, alle 15:30, nella sede degli industriali in via A. Volta 44, a Palermo. Organizzato da Sicindustria, Camera Avvocati Tributaristi di Palermo e Consulting Service Compliance, l’evento riunisce alcune delle voci più autorevoli del panorama giuridico ed economico per fare il punto su una delle questioni più attuali del diritto penale d’impresa: la responsabilità amministrativa degli enti, introdotta dal d.lgs. 231/2001, che continua a evolversi di fronte ai nuovi scenari economici e tecnologici.
L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali di Luciano Basile (vicepresidente di Sicindustria), Roberto Lagalla (sindaco di Palermo), Carlo Pappalardo (comandante del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo) e Dario Greco (presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo). A introdurre e moderare sarà Angelo Cuva, docente di Diritto tributario all’Università di Palermo e presidente della Camera Avvocati Tributaristi, oltre che partner di CSC.
Un rischio in evoluzione
Negli ultimi anni la criminalità economica ha assunto forme sempre più complesse e interconnesse. Secondo i più recenti rapporti dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia (UIF), le segnalazioni di operazioni sospette in Italia sono in costante aumento, segnale di una crescente attenzione al rischio di riciclaggio e alle infiltrazioni nell’economia legale. Anche la Sicilia riflette questa tendenza. Come segnalato dalla FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani – l’isola si colloca al sesto posto in Italia per numero di segnalazioni di operazioni sospette: 4.526 solo nei primi sei mesi del 2025.
La dimensione digitale, poi, amplifica i rischi e le responsabilità. Secondo l’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano (2024), il 70% delle imprese italiane considera oggi il rischio informatico tra le principali vulnerabilità ai fini del d.lgs. 231/2001, ma solo una su quattro ha aggiornato i propri modelli organizzativi per includere i nuovi reati informatici introdotti dal legislatore. Ecco perché è necessario condividere esperienze e prospettive su come le imprese possano rafforzare i propri strumenti di compliance e controllo interno, in un contesto in cui la prevenzione diventa non solo un obbligo normativo, ma anche un fattore strategico di competitività e reputazione.
L’evento è in fase di accreditamento ai fini della formazione professionale degli avvocati.

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