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"L'Eco Globale del Dolore: L'Ave Maria di Bartolomeo Cosenza Canta la Memoria delle Vittime di Mafia nel Pantheon di Palermo.

PALERMO – La Chiesa di San Domenico, custode delle memorie più illustri di Sicilia, si è trasformata in un epicentro di commozione e resistenza civile. Domenica 2 novembre, la solenne architettura del Pantheon ha accolto una Via Crucis di profondo significato, interamente dedicata alle vittime innocenti della mafia. Un rito scandito non solo dalla preghiera, ma dalle note cristalline di un capolavoro musicale palermitano che ha fatto il giro del mondo: l'Ave Maria del Maestro Bartolomeo Cosenza.
Quando la voce del soprano Lidia Gammacurta si è levata, intonando la celebre composizione, il tempo sembra essersi sospeso.
La melodia, già acclamata sui palcoscenici internazionali da Mosca a New York, da Vienna a San Paolo, è tornata "a casa" per assolvere al suo compito più alto: dare voce a un dolore collettivo e irrisolto.
Un Ponte Sonoro tra Palermo e il Mondo
L'Ave Maria di Cosenza non è solo un brano di musica sacra; è riconosciuta come una delle vette della contemporanea tradizione musicale siciliana. La sua forza risiede nella capacità di unire la purezza melodica della preghiera mariana a una profondità armonica che supera le barriere culturali.
“Che la celebre Ave Maria del maestro palermitano, dopo aver toccato le sensibilità di pubblici internazionali, sia tornata nella sua città per accompagnare questo momento di raccoglimento civile rappresenta un simbolo potente.”
Ma è proprio in questo luogo, tra le lapidi che onorano il sacrificio di personalità come Giovanni Falcone e le altre figure della resistenza morale, che la composizione ha acquisito la sua risonanza più autentica. La scelta non è stata casuale: l'equilibrio tra dolcezza e forza del brano si è rivelato il linguaggio perfetto per tradurre in emozione il lutto e la necessità di non dimenticare.
L'Interpretazione che Ferma il Tempo
Il soprano Lidia Gammacurta ha offerto un'esecuzione di rara intensità, trasformando ogni frase musicale in una preghiera incarnata. La sua voce ha dialogato con le volte solenni del Pantheon, rendendo l'esperienza non un semplice concerto, ma una catarsi collettiva.
Nel silenzio assoluto, l'Ave Maria ha compiuto la sua magia: ha trasformato il dolore in bellezza, la memoria in speranza, e il lutto in un atto di resistenza spirituale. I familiari delle vittime, le istituzioni e i cittadini raccolti hanno trovato in quelle note non solo un conforto, ma la conferma che l'arte possiede una potenza inaudita nell'elaborazione del trauma e nella costruzione di una coscienza civile condivisa.
La Legalità Sancita dalla Memoria
La Via Crucis, promossa dall'associazione Teatro Nuovo e patrocinata dal senatore Carmine Mancuso, ha coinvolto una fitta rete di associazioni impegnate nella difesa della legalità. Le quattordici stazioni del rito sono state scandite dalle meditazioni dei familiari delle vittime, che hanno affidato alle loro parole il coraggio di chi continua a lottare contro l'oblio.
"Nessuno deve sentirsi solo nella battaglia contro la mafia", ha ribadito il senatore Mancuso, sottolineando l'urgenza di una costruzione quotidiana della legalità, fondata sulla responsabilità e la vigilanza. Parole che, risuonando nel luogo di riposo di Falcone, acquistano il valore di un impegno solenne.
L'apice emotivo della cerimonia, sigillato dalla musica di Cosenza, ha dimostrato che l'arte non è mero ornamento, ma sostanza stessa della commemorazione. A Palermo, la bellezza può ancora generare cultura alta, trasformare la sofferenza in testimonianza eterna e costruire, nel silenzio del Pantheon, un ponte indissolubile tra memoria e futuro."

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