di Ambra Drago
Gran pienone al Mondello Glam Hotel per la presentazione del libro: "Non è facile essere Craig Warwick" Lombardo Edizioni, inserito nel consolidato evento un Tè con l'autore ideato da Rosa Di Stefano, giornalista e presidente di Federalberghi Palermo. Un inizio emozionante accompagnato da un lungo applauso. "Dentro questo pagine del libro Craig Warwick non si mette in posa, non si traveste nel pesonaggio, parla del bambino che vede gli angeli e degli adulti che non capiscono. Esordisce Rosa Di Stefano. E poi la vita cambia ritmo e arrivano per Craig le richieste di aiuto, le storie che lo attraversano come le tempeste. Ad un certo punto arriva la Sicilia ed è un posto in cui il suo mondo è il nostro mondo sembrano non farsi la guerra ma parlarsi. In questo libro emerge la solitudine di ciò che vede ciò che gli altri non ci credono. Questo libro non chiede proseliti bensì chiede " ascoltatemi". L' autore sottolinea Rosa Di Stefano, ci mette in mano una domanda e riguarda tutti:" Che cosa ne facciamo della parte invisibile che ci abita e che ci rende e diversi dagli altri. Scopro che gli Angeli sono una metafora, di qualcosa che nessuno può negare ovvero l' esigenza di non essere soli. Craig ha raccontato tutto senza corazze e senza il trucco di effetti speciali. Stasera apriamo una porta su una storia che chiede di essere sentita, dove le parole non sempre arrivano ma l' emozioni si". Alla presentazione è intervenuto Marco Amato che ha letto alcuni passi aprendo spunti di riflessione e anche domande e curiosità da parte del pubblico .Poi l' autore è subito intervenuto raccontando la scelta di scrivere questo libro. "È venuto alla luce dopo sei anni. Non volevo solo che tutti identificassero solo per Craig che parla con gli angeli, cercavo altro. Subito dopo l' intervento a Messina è ricominciato tutto. Ho voluto ascoltare la mia testa nonostante ho avuto anche un percorso di notorietà". Leggendo il libro si ritorna ad alcuni aspetti dell' infanzia parlando appunto degli Angeli visti come amico. " A nove anni sono andato a vivere con mia nonna che rappresentava anche la mia mamma. Una vita dove a volte mi sono sentito solo. Ebbene quando io vedo gli Angeli, li vedo come energia. Li vedo come una luce. Mi riferisco agli Angeli diversi dagli angeli custodi, ovvero le persone che ci mancano che non ci sono più ". L'autore racconta la sua solitudine soprattutto da bambino, le difficoltà incontrate. " Ho sofferto certo da bambino per non essere creduto dai compagni, dagli insegnanti. Ritengo che gli Angeli arrivano sui buoni non sulle persone cattive". Warwick nel suo cammino ha scelto la Sicilia." Qui abbiamo tutto, il sole, il mare, per me è un luogo dell' anima. Vivo a Milazzo ed ho degli amici che amano gli Angeli. Ritengo che bisogna conoscere le persone prima di giudicare. ". Infine Rosa Di Stefano ha chiesto all' autore se abbia mai pensato di abbandonare questo dono. " Ebbene ci avevo pensato quando è morta mia mamma. Poi cambiai idea dopo aver deciso di aiutare gli investigatori (e sottolineo che io non lo sono) nella scomparsa di un bambino negli Usa". Una serata, un'intervista, dove è emerso il Craig Warwick come uomo che ha un dono con tutte le sue paure e le sue emozioni.

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