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Corsa a segretario provinciale Pd in centinaia a Palermo per Albanese e Furfaro “Basta polemiche, rigeneriamo la nostra comunità”

Un momento importante di condivisione e comunità del Partito Democratico a Palermo. Una platea gremita, circa duecento, tra compagni e compagne, attivisti, rappresentanti delle istituzioni e semplici cittadini si sono ritrovati oggi, domenica 18 maggio alle 10.30 a Villa Filippina, in occasione dell’evento a sostegno della candidatura a segretario provinciale Pd di Mari Albanese, dell’assemblea nazionale del Pd. Al suo fianco il deputato nazionale e componente della segreteria del partito, Marco Furfaro.
Un’occasione per mettere da parte le brutte pagine di politica in merito al Congresso regionale, tra presunti brogli e ricorsi, che popolano i quotidiani e rimettere al centro la politica e il territorio.Ad anticipare l’evento infatti un incontro sulla terribile situazione che sta vivendo la città, e in particolare il centro storico, a causa della diffusione del crack. Un tema che si intreccia fortemente con altri come la legalità, il sostegno alle famiglie in difficoltà e la dispersione scolastica. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, oltre agli stessi Albanese e Furfaro, l’ex assessore comunale Giuseppe Mattina oggi direttore regionale del centro studi Don Calabria, l’attivista Nino Rocca ex professore in pensione e figura di riferimento per molti giovani e famiglie in difficoltà nei quartieri più complessi della città, il consigliere della prima circoscrizione Antonio Nicolao e Rosalia Spinnato del coordinamento dei cittadini per la sicurezza e la legalità.

Durante gli interventi, in primo luogo quello della candidata a segretario provinciale Pd, non sono mancati riferimenti alla lotta contro le diseguaglianze di genere, per il diritto di cittadinanza e per il diritto a rimanere in Sicilia, nella propria terra d’origine. Senza contare il supporto ai cinque “sì” al Referendum dell’8 e 9 giugno.

«Abbiamo bisogno che il partito inizi ad aprirsi alle nuove energie del territorio – ha detto Mari Albanese-. Ho girato tantissimi circoli in questo periodo e quello che emerge è che c'è un bisogno autentico di ritornare alla base per dare un futuro diverso al nostro partito. Fare comunità e fare rete per liberare il partito dalle vecchie logiche di corrente. Un partito che torni a parlare alla sua comunità».

Per Albanese occorrono «esperienze nuove e radici profonde, non puntare al mantenimento dello status quo. Non dobbiamo più essere il partito nelle grigie stanze del potere e noi siamo qui per dire che è arrivata l’ora di ricostruire insieme un partito credibile. Per fare questo basta guardare le liste che abbiamo presentato: nomi nuovi che hanno dato un contributo importante al partito e al territorio. Siamo qui per riorganizzare la speranza, siamo qui per riorganizzare l’entusiasmo e rigenerare la nostra comunità”.

"In questo momento storico l'invito per tutti i componenti del Pd è quello a parlare di politica, non di regole – dice Furfaro . Per questo ci sono gli organismi preposti. Il tema, nel mondo, in Italia e in Sicilia, è che in questo momento sta governando la destra peggiore e il nostro tema deve essere la responsabilità di aver contezza della realtà. Alla gente interessano poco le nostre beghe e interessano le proposte politiche. C'è chi dice di voler disertare il congresso regionale? Penso che sia sempre sbagliato non partecipare". E aggiunge: "Sostengo Mari Albanese - prosegue - perché siamo in un'epoca in cui la politica ha bisogno di ricostruire. Lei è un'attivista che ha fatto dell'antimafia la sua pregiudiziale politica in una terra in cui di mafia si parla ben poco. Il Pd deve mettere in campo una classe dirigente che porti avanti sfide contemporanee. Lei può portare, con la sua competenza e passione, tanto ossigeno e vitalità al nostro partito".

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