«Il dibattito democratico - aggiunge - si fonda sul rispetto, le critiche fanno parte della politica, ma esiste un limite invalicabile: quello della dignità umana e dell'onorabilità personale. Gli attacchi che colpiscono l'assessora come donna e con accuse volgari e infamanti sono un vulnus alla civiltà del confronto pubblico. Non possiamo tollerare che l'odio online diventi normale, né che le donne in politica continuino a essere bersaglio privilegiato di violenza verbale e sessismo. Per questo sostengo pienamente la decisione di tutelare la propria dignità nelle sedi opportune, è un atto di responsabilità verso se stessa, la sua famiglia e tutte le donne che subiscono violenza»

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