VOUCHER, DOMANI DALLE 16 A PALERMO PRESIDIO DELLA CGIL IN PREFETTURA. CAMPO: “CONTINUA LA MOBILITAZIONE”
Domani sit-in della Cgil Palermo, dalle ore 16, in
via Cavour, davanti alla Prefettura, contro la possibilità che il
governo, con
alcuni emendamenti al Decreto Legge n. 50/2017, attualmente in
discussione in Parlamento, torni indietro rispetto ai voucher
reintroducendo forme di lavoro occasionale. “Noi
non smobilitiamo e manterremo alta la guardia. La battaglia contro i
voucher e la precarietà del lavoro, portata avanti da milioni di
persone e di lavoratori che insieme alla Cgil hanno firmato i
referendum su voucher e appalti non è finita – dichiara il
segretario generale della Cgil Palermo Enzo Campo - Sarebbe
una presa in giro dei milioni di cittadini che hanno firmato
l’abrogazione dei voucher, un
simile intervento rappresenterebbe una violazione dell'articolo 75
della Costituzione sul valore del referendum.
Una brutta caduta sul piano della democrazia, da parte di un
governo che prima accoglie le richieste di abrogazione e poi vuole
ripristinare se non peggiorare, nei fatti, le norme abrogate”. La
Cgil Palermo chiederà l'intervento del Prefetto perché rappresenti
al governo la preoccupazione del sindacato e del mondo del lavoro. Al
prefetto la Cgil consegnerà l'ordine del giorno sui voucher votato
dal comitato direttivo della Cgil, riunitosi a Roma il 23 maggio, in
cui si ritiene “gravissima” l'eventualità che il governo,
attraverso un “improprio” emendamento al decreto legge n° 50,
definisca una nuova normativa sul lavoro occasionale “Sarebbe la
prima volta nella storia della Repubblica che un governo e la sua
maggioranza intervengano con un provvedimento legislativo opposto a
quello emanato poco prima col fine di evitare una prova
referendaria”, è scritto nell'ordine del giorno. Il
comitato direttivo della Cgil ha dato mandato alla segreteria di
promuovere sia una petizione popolare per il rispetto
dell'articolo 75 della Costituzione repubblicana, sia una grande
manifestazione nazionale alla quale chiamare a partecipare
lavoratori, pensionati, cittadini e tutte le organizzazioni
democratiche del Paese.
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