Sebastiano Tusa: Una Vita per la Cultura

Prende il via mercoledì 22 dicembre all’Arsenale della Marina Regia di Palermo la grande mostra sull’archeologo che ha creato la Soprintendenza del Mare.  
Verrà inaugurata mercoledì 22 dicembre, alle 17.30, all’Arsenale della Marina Regia di Palermo (in via dell’Arsenale 142), la grande mostra intitolata “Sebastiano Tusa, una vita per la cultura”, promossa e organizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana diretta da Valeria Li Vigni. L’esposizione, che sarà inaugurata alla presenza del Presidente della Regione, Nello Musumeci, e dell’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, racconta la vita di Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, fondatore della Soprintendenza del Mare e Assessore dei Beni culturali nella Giunta Musumeci, prematuramente scomparso nel marzo del 2019. “Nella ricchezza di immagini, testi, oggetti personali e reperti, questa mostra - afferma il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci - racchiude un piccolo mondo dello straordinario universo di cultura, passioni, umanità che Sebastiano Tusa rappresentava.
Egli, dotato di visione lungimirante e insaziabile sete di conoscenza, ha vissuto mettendo al centro del suo prestigioso percorso professionale il recupero della memoria storica, pur essendo sempre proiettato in un futuro fatto di innovazione e sperimentazione. Iniziative come questa contribuiscono a rendergli omaggio e consentono, a chi non lo ha conosciuto, di comprendere quanto Tusa abbia amato questa Isola”. “La mostra che si apre all’Arsenale è un omaggio alla memoria di un grande siciliano che appena qualche giorno fa abbiamo ricordato con l’inaugurazione del monumento a lui dedicato nel Pantheon di Palermo.

Una consacrazione – sottolinea l’assessore dei Beni culturali, Alberto Samonà – che è un tributo di stima, riconoscenza e affetto nei confronti di un uomo, la cui grandezza è stata quella di trasformare il grande amore per la Sicilia e per la sua millenaria storia in azioni concrete. Raccontare la ricchezza di una vita di ricerche attraverso questa mostra, è un modo non soltanto per mantenerne vivo il ricordo, ma è anche l’occasione per ribadire la centralità che il nostro patrimonio culturale ha per una terra unica come la Sicilia: investire in cultura per noi vuol dire investire sul futuro”. L’esposizione propone un percorso per immagini, testi, oggetti personali, reperti, documentari e installazioni multimediali e ripercorre la carriera di Sebastiano Tusa fin dalle sue prime esperienze facendoci riscoprire l’uomo, le intuizioni, le passioni: l’archeologia, con i tanti scavi effettuati in provincia di Trapani, a Selinunte, a Partanna, a Mokarta, a Pantelleria. E ancora, il racconto dei pionieri dell’archeologia subacquea in Sicilia con foto e filmati d’epoca e l’esposizione di attrezzature subacquee dei decenni passati. Lungo il percorso espositivo sono evidenziate le tappe che hanno portato alla creazione delle due strutture che avrebbero poi costituito la prima Soprintendenza del Mare d’Italia, fiore all’occhiello della Regione Siciliana, istituto noto in tutto il mondo per le importanti scoperte e per l’approccio interdisciplinare, divenuto metodo riconosciuto a livello internazionale. Dalla scoperta del Satiro di Mazara del Vallo alla Nave di Marausa, dal relitto di Cala Minnola a Levanzo, alla sensazionale scoperta del luogo dove si svolse nel 241 a.C. la Battaglia delle Egadi, eccellente esempio di ricerca scientifica che ha consentito di riscrivere una pagina di storia, la mostra è un susseguirsi di episodi che, come tasselli di un mosaico, ci consentono di ricostruire la figura dell’uomo e dello studioso. Vengono raccontati per immagini gli innumerevoli scavi e le scoperte nei fondali siciliani, la creazione di una banca dati dei siti archeologici sommersi con più di mille evidenze, le missioni all’estero, la creazione degli itinerari culturali subacquei, gli studi e le ricerche in campo etno-antropologico legato ai mestieri e ai riti del mare, gli innumerevoli progetti scientifici realizzati e che ancora oggi la Soprintendenza del Mare porta avanti nel solco del suo insegnamento. La mostra è articolata in cinque sezioni: “La passione per l’archeologia”, che illustra i primi ritrovamenti e i primi scavi di Sebastiano Tusa in Sicilia; “La storia storia dell’archeologia subacquea”, con approfondimenti sull’evoluzione di questa disciplina nei secoli; “Le ricerche istituzionali in Sicilia”, con documenti video sulle prime ricerche effettuate nei mari siciliani, dal ritrovamento del Satiro allo scavo subacqueo di San Vito Lo Capo; “Giass e Scras”, le due strutture realizzate da Tusa all’interno dell’Assessorato dei Beni culturali, preludio alla costituzione della Soprintendenza del Mare; “La storia della Soprintendenza del Mare”, un viaggio che attraversa venti anni di storia dell’archeologia subacquea in Sicilia, dalle prime scoperte alle recenti esplorazioni in altofondale. In esposizione anche reperti provenienti dai ritrovamenti e dagli scavi effettuati in tutta l'Isola: l'ambone della chiesa bizantina recuperata a Marzamemi, in provincia di Siracusa; i rostri e gli elmi della Battaglia delle Egadi; la chiglia dell'imbarcazione recuperata a Capo Feto, a Mazara del Vallo; le anfore provenienti dallo scavo di Porto Palo di Menfi; le ceramiche a vernice nera di Lipari, donate da Enzo Sole alla Soprintendenza del Mare e quelle restituite dall'Allard Pierson Museum di Amsterdam; i lingotti in oricalco recuperati a Gela e i lingotti in piombo provenienti da Pantelleria; la zanna di elefante recuperata a Stentinello, in provincia di Siracusa e il busto in marmo della Venere Callipigia ritrovato nei fondali di Marsala; le ceramiche provenienti dal relitto di Scauri di Pantelleria e numerose anfore e ancore in piombo che coprono un vasto arco cronologico della navigazione antica in Sicilia. Modalità di visita Ingresso gratuito. Apertura tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.00

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