Don Pino Vitrano, responsabile della Missione Speranza e Carità, sale sul carro con il sindaco per invocare insieme Santa Rosalia

“Viva Palermo e Santa Rosalia” è il caloroso inno gridato dal carro trionfale del Festino dal sindaco, Roberto Lagalla, accompagnato quest’anno da Don Pino Vitrano, responsabile della “Missione Speranza e Carità” e da Carola Schirò, vicina a Don Pino Puglisi.
Il 399° Festino di Santa Rosalia è infatti dedicato a Fratello Biagio Conte, il missionario laico profondamente devoto alla santa dei palermitani che ha ispirato il carro trionfale di quest’anno. «Rosalia non è mai stata lontana, è sempre stata vicina a Palermo e ai palermitani» ha dichiarato Biagio Conte prima di tornare alla casa del Signore, ed è così che quest’anno la statua di Santa Rosalia è scesa dallo scranno per tornare tra la gente.Ma quest’anno ricorre anche il trentennale della morte di Don Pino Puglisi, tragicamente ucciso dalla criminalità organizzata, perché era una voce fuori dal coro che combatteva contro il malaffare, recuperando spazi di vivibilità e ragazzini problematici. Per questi motivi al termine della processione, al Foro Italico, saranno proiettate ai lati del carro le immagini di Biagio Conte e Don Pino Puglisi.




«Quello che accomuna questi due giganti dell'amore e della carità sono appunto l'amore per il prossimo e la carità senza limiti – dichiara Don Pino Vitrano - La loro missione è stata proprio quella di diffondere la speranza in questa città che ha bisogno di recuperare tanto. Una città che vive spesso di emarginazione sia nel mondo degli adulti, come nel caso degli ultimi a cui si rivolgeva Fratel Biagio, sia nel mondo dei giovani, a cui guardava invece Pino Puglisi. Entrambi avevano nel cuore la speranza che questa città potesse cambiare. Se infondiamo in questa società la speranza che ci dona Cristo, possiamo aiutare a recuperare le persone per dargli la possibilità di vivere una vita nuova, soprattutto ai ragazzi, ma anche a coloro che hanno perso la speranza, come quei fratelli emarginati che vediamo spesso alla stazione e in tutti gli angoli della città».

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