Trentuno anni fa la Strage di via D'Amelio, la premier depone una corona alla Lungaro. Siglata intesa tra il Comune e il Centro Paolo Borsellino

di Ambra Drago
Trentuno anni fa la Strage di via D'Amelio dove persero la vita il giudice Borsellino e gli agenti di polizia Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli , Claudio Traina e Emanuela Loi. Questa mattina la premier Giorgia Meloni è giunta a Palermo. prima tappa la Caserma Lungaro dove ha deposto all'Ufficio Scorte una corona d'alloro accompagnata dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi e dal Capo della Polizia Vittorio Pisani alla presenza del questore Laricchia e del prefetto Cucinotta e del sindaco Lagalla. Nella caserma hanno partecipato al momento di raccoglimento tutti i familiari delle vittime di mafia. Dopo la Premier si è la premier ha avuto un incontro e un colloquio con Manfredi Borsellino, poliziotto e figlio del giudice Paolo. Poi la presidente del Consiglio si è spostata al cimitero di Santa Maria di Gesù, per rendere omaggio alla tomba della famiglia Borsellino e dopo ha visitato la tomba di Giovanni Falcone.
In questa giornata con una delibera di Giunta è stato firmato il nuovo protocollo d’intesa tra il Comune di Palermo e il Centro Studi Paolo e Rita Borsellino, costituitosi il 06/10/2011, quale associazione di promozione sociale, ispirandosi agli insegnamenti di Paolo Borsellino e della sorella Rita, e con sede nel bene confiscato alla mafia in via Bernini.Con la nuova intesa, che avrà durata di sei anni rinnovabili, l’amministrazione comunale si impegna, rispetto a quanto avvenuto in passato, a garantire il pagamento delle utenze e la manutenzione e messa in opera degli impianti e la manutenzione straordinaria dell’immobile e dello spazio verde. “Negli ultimi mesi l’amministrazione ha lavorato al nuovo rapporto di cogestione con il Centro Paolo e Rita Borsellino e credo che questo protocollo, nel trentunesimo anniversario della strage di via D’Amelio, sia il modo migliore, concreto e fuori da ogni declamazione di circostanza per ricordare il giudice ucciso dalla mafia e i suoi agenti della scorta e anche Rita Borsellino che tanto ha voluto far nascere il Centro Studi per ricordare il sacrificio del fratello, riconosciuto da tutti i siciliani onesti. Un atto, quello dell’amministrazione, fuori dalle separazioni critiche e i distinguo che stanno avvelenando la memoria che è di tutti i cittadini onesti e laboriosi”, afferma il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che aggiunge: “L’intesa con il Centro Studi rappresenta un ulteriore segnale che intende non disperdere il potente valore della memoria e si aggiunge al percorso già avviato nelle scorse settimane dal Comune per la tutela dell’ulivo di via D’Amelio come albero monumentale e per la creazione di un giardino della memoria”.Il Comune intende proseguire con il Centro Studi "Paolo e Rita Borsellino" un rapporto di collaborazione e condivisione con la volontà di creare un'azione sinergica con il Centro che si fa carico di programmare attività volte alla promozione della legalità democratica, di diffusione di una cultura dell'incontro, della condivisione, quali fattori strategici di crescita civica, umana e culturale, rivolte alla cittadinanza, alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado del territorio cittadino ed extra-cittadino.

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