45 anni fa veniva ucciso Mario Francese, il cronista che capì prima di tutti l'ascesa dei "corleonesi". Il figlio Giulio:" Mi ha lasciato il senso del dovere e l'amore per la professione"

A sx Giulio Francese e Giuseppe Rizzuto
segretario regionale Assostampa 
di Ambra Drago
Quarantacinque anni fa il 26 gennaio del 1979, veniva ucciso dai colpi di Leoluca Bagarella (genero di Totò Riina) in viale Campania a Palermo il cronista di giudiziaria del Giornale di Sicilia, Mario Francese. Lui originario di Siracusa, che da subito aveva imparato a amare il mestiere di giornalista. Aveva iniziato prima come telescriventista dell'Ansa, aveva poi collaborato con La Sicilia e successivamente era stato assunto dall'ufficio stampa dell'assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Siciliana per poi arrivare alla redazione di via Lincoln. Nel1958, sposò Maria Sagona dalla quale ebbe quattro figli, Giulio diventato anche lui giornalista e ex Presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Fabio, Massimo e Giuseppe anche lui giornalista deceduto il 3 settembre 2002.
C
ome ogni anno l'Assostampa ricorda davanti la lapide posta solo nel 2006. Francese che ogni giorno taccuino alla mano, si recava al palazzo di Giustizia di Palermo, lui che fu il primo a intervistare il 27 luglio 1971 Ninetta Bagarella (moglie di Riina). Francese colse prima di tutti l'ascesa e il potere dei Corleonesi prezzo che pagò con la vita. Lui che con la sua immancabile sigaretta salutava ogni sera i colleghi del Giornale di Sicilia con la frase: Uomini del Colorado vi saluto e me ne vado" . E fece così anche quell'ultima sera di quarantacinque anni fa prima di essere ucciso al rientro a casa. Sul posto quella sera giunse proprio Giulio ( all'epoca collaboratore de Il Diario) che come raccontato pubblicamente all'inizio non capì poi fu l'allora commissario della Squadra Mobile, Giorgio Boris Giuliano ( anche lui ucciso da Cosa nostra pochi mesi dopo, il 21 luglio) a venirgli incontro. Un dolore immenso vissuto con compostezza quello della famiglia Francese, accompagnato anche dalla perdita di Giuseppe. Un esempio quello dei due giornalisti che deve continuare a vivere."
Quello che mi ha lasciato in eredità mio padre un grande senso del dovere sottolinea Giulio Francese e la passione per questa professione".
Al minuto di silenzio nel ricordo di Francese hanno partecipato diversi giornalisti, il Presidente dell'Odg Sicilia, Roberto Gueli e le alte cariche civili e militari.

L'Assostampa con il suo segretario regionale Giuseppe Rizzuto ha sottolineato l'impegno e il sacrificio umano e professionale di Francese così come degli otto colleghi giornalisti morti per mano mafiosa. Presente al momento commemorativo anche una classe della scuola Einaudi-Pareto che dista a pochi passi proprio da viale Campania.
In particolare la memoria di Mario e Giuseppe Francese viene portata avanti dal "Premio Francese" dedicato ai giornalisti e da qualche anno aperto anche alle scuole.
Anche quest'anno sarà assegnato un premio riservato alle scuole, per il concorso cinematografico avente come tema "Andare, vedere, raccontare. La sfida del giornalismo". Sono otto le scuole finaliste: (in ordine alfabetico) Archimede (Messina) con il video L'onorevole, l'uomo d'onore, l'onesto; Benedetto Croce (Palermo) con il video Il passo dell'onda; Calvino-Amico (Trapani) con il video Io sento, io vedo, io parlo; Danilo Dolci (Palermo) con il video L'opera dei pupi antimafia; Minutoli (Messina) con il video Verità di ieri e di oggi; Rosina Salvo (Trapani) con il video Il mestiere di giornalista tra ieri e oggi; Sciascia-Fermi (Sant'Agata di Militello) con il video La voce del futuro; Vittorio Emanuele III (Palermo) con il video Odio l'indifferenza.
Uno tra questi sarà il lavoro premiato dalla Commissione, che è presieduta da Gaetano Savatteri e composta da Felice Cavallaro, Salvatore Cusimano, Silvia Francese, Roberto Gueli, Tiziana Martorana, Franco Nicastro, Nello Scavo e Lidia Tilotta. Quest'anno, oltre ai premi intitolati a Mario e Giuseppe Francese, sarà anche conferito un premio alla memoria di Andrea Purgatori, giornalista scomparso nel luglio 2023, ricordato per le sue inchieste a cominciare da quella sulla strage di Ustica. Il premio sarà consegnato al figlio Edoardo, che sarà presente alla cerimonia al Teatro Santa Cecilia.

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