La Cgil, con le strutture siciliane e palermitane della confederazione, della Funzione pubblica e della Cgil Medici, esprime “seria preoccupazione” per come è stata condotta la vicenda dell’ ormai ex direttore sanitario dell’Asp 6 di Palermo, Giuseppe Noto. Cgil Sicilia e di Palermo e Fp giudicano “ai limiti dell’inverosimile il fatto che il direttore generale dell’Asp, Antonio Candela, si accorga solo ora, dopo anni dalla nomina, che mancavano a Noto i requisiti” e “grave che questo avvenga su sollecitazione della politica con una ratifica all’interno di un’audizione presso la VI commissione Ars”, sede che la Cgil ritiene “impropria”. “Questa vicenda- scrivono Cgil e Fp- alla luce delle norme previste in ambito anticorruzione risulta incomprensibile e finisce con alimentare letture improprie che sommate ad altri eventi rischiano di non consentire che sia fatta chiarezza su tutto”. Il sindacato invoca l’autonomia della gestione della sanità, dalla politica, chiede chiarezza sulla vicenda affinchè legalità e trasparenza siano sempre garantite e rileva che “a questo punto, dal momento che si presume che al momento delle nomine non ci sia stata piena contezza dei requisiti dei nominati, si dovrebbe procedere a verifiche a tappeto sui tutti gli incarichi, attraverso i sistemi di controllo già previsti”.
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