DISABILI: FARAONE, MUSUMECI NON LA BUTTI IN POLITICA E FIRMI I DECRETI

“Musumeci firmi il decreto e non la butti in politica. Sto ponendo un tema di giustizia sociale e non in nome di un partito o di uno schieramento. Ho ripetuto in tutte le salse che le battaglie per i diritti degli ultimi non hanno colore politico”. Lo dice Davide Faraone, che da cinque giorni ha intrapreso una iniziativa di dialogo non violento con uno sciopero della fame a sostegno dei disabili siciliani. “Oltre diecimila disabili - aggiunge - aspettano da mesi un contributo che per legge dovrebbe arrivare ogni mese, la Regione e tutte le sue articolazioni in tema di assistenza e salute fanno acqua da tutte le parti, migliaia di famiglie combattono da mesi contro una burocrazia che ha trasformato un diritto in un torto e Musumeci che dice? Dice che i decreti, quelli che avrebbero dovuto già far partire i contributi di maggio, giugno e luglio sino a dicembre sono pronti. Sono pronti? E perché non li ha ancora firmati? Cosa aspetta? E’ talmente grave quello che sostiene Musumeci che probabilmente non se ne rende conto neppure lui”. Risulta poi davvero comico, se non fosse maledettamente tragico per migliaia di famiglie - continua Faraone - sentir dire al presidente della Regione che sono stati ‘un po’ più previdenti e adeguati del passato’ avendo previsto una norma in legge finanziaria che disciplina l'entrata in vigore del decreto. Se l’essere previdenti e adeguati significa far aspettare nove mesi chi ha l’urgenza quotidiana di ricevere il denaro per alzarsi dal letto, uscire ed essere assistito adeguatamente, allora forse sarebbe stato meglio essere imprudenti e inadeguati”. La mia iniziativa di dialogo nonviolento - conclude Faraone - sarà inutile per lui, sono convinto che, conoscendo le storie di tanti disabili, storie vere di chi soffre e non le storielle di chi fa propaganda, riuscirà a ristabilire un diritto negato. Ed è solo questo quello che importa. Comunque, alle 19 spiegherò bene quello che sta accadendo in una diretta Facebook. Vi aspetto”.

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