Mostra fotografica sul ministero episcopale del cardinale Pappalardo alla Biblioteca "A.Bombace" sino al 9 gennaio


di Ambra Drago
"Mentre a Roma si pensa sul da fare, la città di Sagunto viene espugnata dai nemici! E questa volta non è Sagunto ma Palermo. Povera Palermo!". Con questa frase pronunciata nell'omelia durante il funerale del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa il 4 settembre 1982, il cardinale Salvatore Pappalardo entrò nelle menti dei credenti e anche di chi tra scetticismo o agnosticismo era rimasto distaccato da una figura che ha attraversato la storia della arcidiocesi di Palermo.
Pappalardo prima di essere cardinale era un ragazzo e un uomo nato a Villafranca Sicula ed venne ordinato sacerdote il 12 aprile del 1941. E' stato Papa Paolo VI a inviarlo nel capoluogo siciliano il 17 ottobre 1970 mentre è stato proclamato cardinale  il 5 marzo del 1973 rimanendo a capo della Chiesa palermitana sino al 4 aprile 2006.
Ventisei anni di ministero episcopale che si intreccia con gli accadimenti più importanti di Palermo. 

E proprio per ricordare questo ampio periodo e la sua figura che è stata allestita  una mostra fotografica intitolata  “Palermo 1970/1996”, nella biblioteca centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace” di corso Vittorio Emanuele, con il patrocinio della Città di Palermo, di Palermo Capitale  Italiana della Cultura e dell'anno europeo del patrimonio culturale.

L'inaugurazione è stata salutata dalla fanfara della Arma dei carabinieri Legione Sicilia alla presenza dell'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. "Per me che vivevo in periferia e che provengo da una piccola Diocesi-sottolinea l'arcivescovo di Palermo- mi sembrava una figura irraggiungibile anche s e poi ho avuto modo di incontrarlo, prima come seminarista durante l'ordinazione del mio arcivescovo, Mons. Malandrino che lo consacrò lui a modici e ricordo questa figura di riferimento. Per me un a pietra angolare e penso che questa immagine possa essere altamente descrittiva e lui fu un punto  di riferimento per i cristiani e per la città, riusciva a abbracciare davvero tutti. Furono anni difficili a volte faccio memoria e mi chiedo come faceva a sopportare situazioni complicate negli anni dove scorreva il sangue, però lui progressivamente è stata una voce chiara, critica e precisa che ha preparato a mio avviso quell'impatto potente che ha avuto Papa Giovanni Paolo II a Agrigento fino a arrivare ai nostri tempi e poi al messaggio di Papa Francesco per il 25esimo anniversario della morte del Beato Puglisi".

E sono passati tre anni da quando Monsignor Lorefice è alla guida della Chiesa palermitana in un momento abbastanza complesso e di crisi economica.
"Palermo la sento come la mia città ed è un territorio che ha alle spalle questa storia ma che è collocata in un periodo di crisi e che non ci aiuta a portare avanti un riscatto culturale  . E' chiaro che tutto ciò diventa anche humus per quello che io chiamo poteri carsici e mafiosi ma anche di interessi che hanno il volto della finanza. Dobbiamo continuare insieme e anche le Istituzioni dovrebbero concentrarsi con tutti gli uomini di buona volontà concentrarsi attorno a questi problemi autentici e la carne stessa di questa città".
Presenti come padrone di casa il direttore della Biblioteca, Carlo Pastena e il sindaco Leoluca Orlando che ha voluto ricordare il ruolo del cardinale Pappallardo e il rapporto che si era creato fra i due in anni abbastanza bui e difficili da gestire.

"Chi ama questa città e chi ha vissuto  a pieno il periodo dagli anni '70 a '90 non può non aver intrecciato la sua vita con quella del cardinale Pappalardo- sottolinea Leoluca Orlando-sindaco di Palermo- in una condivisione di idee e  di valori.Se oggi Palermo è cambiata lo si deve anche a lui che ha saputo esplicare la incompatibilità tra un cammino di fede e la complicità mafiosa e dall'altra la bellezza della città libera dalla mafia. Pappalardo ha fatto sentire tanti di noi non eretici o eversivi e ci ha consentito di considerare la Chiesa la nostra casa anche se qualcuno di Chiesa era più amico dei mafiosi che di Gesù Cristo".

La mostra, raccoglie diverse fotografie, documenti e ricordi del cardinale Pappalardo che lo ritraggono nelle numerose iniziative pastorali, tra il 1970 ed il 1996, come arcivescovo di Palermo. “Oltre agli incarichi prestigiosi che lo videro a servizio nel corpo diplomatico della Santa Sede, in ciascuno degli scatti fotografici – alcuni dei quali inediti – c’è un pezzetto di storia della chiesa palermitana e del suo arcivescovo”, si legge in una nota. L’ingresso alla mostra è gratuito e seguirà gli orari di apertura della Biblioteca, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18.30, fino al 9 gennaio 2019.

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