Smantellata la centrale del crack all'interno del"Palazzo di Ferro", otto misure cautelari, coinvolti tre minori


di Ambra Drago
Smantellata la centrale di spaccio di crack, hashish e cocaina in via Brigata Aosta n.56, noto come "Palazzo di Ferro"a pochi metri dai Cantieri Navali di Palermo.Sono otto le misure cautelari eseguite all'indirizzo dei gemelli Francesco Paolo e Giulio Avvenimenti di 22 anni, i cugini Salvatore e Alessandro Tutone rispettivamente di 19 e 34 anni, Sammartino di 46 e ben tre minori ( un diciassettenne e due quindicenni affidati in comunità) tutti avevano un ruolo ben preciso. Le accuse sono di “spaccio di sostanze stupefacenti, evasione e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale. Fin ora sono state documentate ben 694 le cessioni documentate durate l’attività d’indagine, 21 le persone segnalate alla Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti.


Due erano le modalità di vendita dello stupefacente, o avveniva nell'androne i soggetti si oppure la cessione veniva effettuata in strada, anche attraverso l’occultamento della sostanza nella bocca del “pusher”, poi sputata al momento della consegna.

Le operazioni, sottolineano gli investigatori vedevano coinvolti, oltre gli acquirenti, anche più indagati , compresi i minori, posto che uno o due di loro avevano il compito di sorvegliare la zona e la buona riuscita della cessione, mentre un altro si occupava della consegna vera e propria della sostanza stupefacente e dell’incasso della somma, pattuita con l’acquirente.

La droga, soprattutto il crack veniva abilmente nascosta all'interno dei contatori dell'Enel ma anche nelle borse di pelle esterne alle biciclette per arrivare a essere celata all'interno dei bicchieri di plastica o negli indumenti.

Inoltre dalle indagini sarebbe emerso come Alessandro Tutone, nonostante fosse sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, si allontanasse regolarmente dalla propria abitazione, raggiungendo quella di Giulio Avvenimenti, anch’egli sottoposto alla stessa misura, ed occupandosi insieme ad esso di coadiuvare i pusher in strada, lanciando loro da un balcone del sesto piano involucri contenenti lo stupefacente, già suddiviso in dosi e svolgendo l' attività di vedetta, attraverso l’utilizzo di binocoli.

Roberto Sammartino, invece, sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno,avrebbe violato in più occasioni le prescrizioni della citata misura, recandosi anche ad acquistare la droga.

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