Successo per LRM al suo congresso fondativo, primo sindacato dell’Esercito Italiano

di Ambra Drago
Si è tenuto all’Hotel Ibis Styles di via Crispi, a Palermo, il meeting fondativo dell’Associazione Sindacale Libera Rappresentanza dei Militari. Si tratta del congresso nazionale, per l’occasione moderato da Mauro Faso, del primo sindacato nella storia dell’Esercito Italiano. Non a caso è stata scelta Palermo, che ha avuto tra i suoi morti anche decine di sindacalisti, e che quindi è particolarmente sensibile all’importanza della sindacalizzazione nei vari comparti lavorativi.
Per il buon proseguo dell’evento sono giunti auguri da parte delle Istituzioni nazionali e locali. L’associazione sindacale trova la sua origine nella recente sentenza 120/2018 della Corte Costituzionale che autorizza l’iscrizione dei militari in sindacati di categoria.
“La Sicilia e Palermo hanno pagato un prezzo molto alto per i diritti dei lavoratori, per l'affermazione e la loro tutela. Le morti avvenute per mano mafiosa e il partire da qui- sottolinea Marco Votano, Segretario generale LRM- è per noi stimolo ad un rinnovato e costante impegno, consapevoli come siamo, che la Sicilia è il più adeguato trampolino di lancio per raggiungere davvero tutte le Regioni. LRM, seppur neonato, conta già 229 sezioni in tutta Italia, sostanzialmente siamo presenti nell’82 per cento dei reparti dell’Esercito Italiano. L’Esercito nella sua componente ha un 74 per cento di uomini e donne che viene dal meridione, ma molti vivono al nord Italia, e quindi, occorre un bilanciamento degli interessi tra le due parti del Paese e noi siamo pronti a offrirlo ai nostri iscritti”.
Grande entusiasmo e soprattutto un passaggio storico quello che ha visto la nascita dell’Associazione Sindacale Libera Rappresentanza dei Militari.
“Fino ad un anno e mezzo fa i lavoratori con le stellette- continua Votano- non avevano diritto ad un sindacato, a differenza dei lavoratori del pubblico impiego e del privato. Si è sempre pensato che il sindacato fosse, per quanto riguarda le Forze Armate, qualcosa che distogliesse dai propri doveri istituzionali ma non è così. Abbiamo visto gli altri contesti europei e vogliamo, nel rispetto delle norme nazionali, equipararci ad altri paesi in cui i diritti dei lavoratori delle Forze Armate sono pienamente tutelati in ogni sua parte. Seppur in divisa siamo sempre cittadini della Repubblica come tutti gli altri”.

È stato per tutti noi un gran valore il nostro riconoscimento da parte del Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che ha voluto inviare una lettera in cui favorevolmente ci augura buon lavoro.
“Noi abbiamo incontrato due volte il ministro della Difesa-dichiara il Segretario generale LRM- la quale è stata estremamente positiva riguardo l’apertura del diritto sindacale ai militari. Adesso l’auspicio è che si possa legiferare a riguardo in tempi brevi, siamo pronti ad un confronto aperto con tutte le parti politiche -continua Votano- anche oggi sono presenti alcuni esponenti politici che vogliono supportare la nostra iniziativa. Basti pensare che dagli anni 90’ fino al 2017 sono stati proposti sedici disegni di legge che non hanno mai visto la luce, quindi voglio ribadire che è stato davvero importante l’impulso e la decisione della Corte Costituzionale”.
Scendendo nel dettaglio ecco quali saranno le iniziative messe in campo dall’ Associazione Sindacale Libera Rappresentanza dei Militari e che vedranno sempre al centro i diritti del lavoratore, in questo caso dell’esercito.
“Già adesso abbiamo stipulato delle convenzioni con degli esercenti attraverso delle importanti società di tramite - ha concluso Marco Votano - abbiamo creato una partnership con un patronato e dei Caf per delle agevolazioni fiscali.
Abbiamo sottoscritto una convenzione con ventiquattro legali, professionisti in tutta Italia, che hanno dato la loro disponibilità per consulenze gratuite ad i nostri iscritti.”

Si attende adesso un Disegno di Legge che sarà presentato i primi di giugno alla Camera ed al Senato, e che uscirà da un comitato ristretto della Commissione Difesa, riportante le regole per ciò che concerne la contrattazione. Fino a ieri i militari erano dei meri suggeritori e avevano una funzione consultiva. Se il Disegno di Legge vedrà la luce verranno finalmente fissati dei tasselli, sia per quanto riguarda le questioni amministrative e tecniche, sia per vera e propria contrattazione.
Spiega Votano, “fino a quel momento non potremo esercitare a pieno gli interessi dei nostri iscritti, possiamo dialogare con i vertici militari e con la commissione Difesa di Camera e Senato, avanzare delle proposte, ma per la contrattazione dobbiamo attendere, e ben sperare, ancora qualche mese”.

Nel corso dell’incontro hanno partecipato il Presidente dell’Associazione Sindacale Libera Rappresentanza dei Militari, Girolamo Foti, diversi relatori ed ospiti che hanno mostrato ampio sostegno al ruolo del sindacato. In particolare il presidente dell’Organizzazione Europea delle Associazioni Militari “Euromil”, Emmanuel Jacob nel suo intervento ha spronato l’Italia a “mettersi al passo con gli altri Paesi” in cui sono già previste ampie tutele sindacali all’interno dell’Esercito.




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