Questura, ricordo di Boris Giuliano.Cortese:"Era un uomo e un poliziotto straordinario,un esempio ineguagliabile"

di Ambra Drago
"Cara Selima-sottolinea il questore di Palermo- Renato Cortese-è vero sono 14.611 giorni di assenza di tuo padre, Giorgio Boris Giuliano, un'assenza dolorosa, però credo ti possa confortare che il suo esempio sia servito come contributo determinante per questa Sicilia che oggi è diversa e potrà diventare bellissima come tu stessa hai più volte auspicato".
Giorgio Boris Giuliano ucciso 40 anni fa dai colpi di una Beretta 7,65 impugnata da Leoluca Bagarella era amato da tutti, anche da coloro che arrestava ( era forte il senso di umanità e di comprensione verso la fascia debole della popolazione di quei vicoli che aveva imparato a conoscere) e venne testimoniato nella folla ai suoi funerali, ma anche dai colleghi e soprattutto dai suoi familiari.
Il Capo della Mobile è diventato negli anni un esempio per tanti investigatori e stimolo per una città che piano piano ha tentato di risvegliarsi.
Un omaggio all'uomo e all'investigatore è stato fatto nel chiostro della Questura di Palermo dinanzi ai familiari, presente la signora Maria Ines Leotta e i i figli Alessandro 
(oggi questore di Napoli), Selima e Emanuela. Prima di iniziare la serata ha preso la parola il "padrone di casa" il questore di Palermo, Renato Cortese:"Credo che mai come questa sera il chiostro sia il luogo giusto per ricordare Giorgio Boris Giuliano perché è il luogo del cuore perché è il luogo che solcava per tanti anni, non solo qui in Questura ma anche al primo piano della Mobile, passando nottate intere a percorrere questo viale"
"Un luogo giusto per ricordare un eroe- continua il Questore di Palermo- un monito per tutti noi, probabilmente lui è l'investigatore che probabilmente avremmo voluto essere, un punto ineguagliabile e lo dico ai giovani investigatori di prenderlo come esempio perché accoppiava l'umanità e la generosità dell'uomo con la sua vivacità investigativa.
E' giusto che venga ricordato in questura con l'abbraccio affettuoso dei cittadini di Palermo perché è nella memoria della polizia, della Questura e dei poliziotti ma soprattutto nella memoria collettiva dei siciliani".
Una serata ricca di emozioni e che ha visto sul palco l'attore palermitano Vincenzo Pirrotta e e la collega Cinzia Maccagnaro. 
I due artisti prendendo spunto da un'intervista Rai rilasciata dalla vedova Giuliano si sono esibiti in una performance teatrale dal titolo "Diario di un tramutato sorriso" curato dallo stesso Pirrotta. Sono state lette ben cinque lettere immaginarie scritte dalla signora Maria Ines Leotta al marito Boris, che ne hanno raccontato gli ultimi cinque giorni di vita. L'ultima letta è immaginata ed è quella che il marito avrebbe scritto dopo la sua morte alla moglie. 
Dei momenti toccanti quelli vissuti dalla platea nel chiostro seicentesco della Questura e che sono stati accompagnati da una colonna sonora scritta dal compositore Luca Mauceri che si è esibito al pianoforte.
Dopo l'esibizione dei due attori accompagnata da un lungo applauso finale è stato mostrato un video con le parole pronunciate in uno dei pochi reperti da Giorgio Boris Giuliano e dalle foto quotidiane scattate sul lavoro e soprattutto nei pochi momenti liberi vissuti in famiglia, il tutto accompagnato dalla musica "My way"di Frank Sinatra segno che il sacrificio di questo "uomo e super poliziotto" non è stato vano ma una strada verso la democrazia e la libertà dal contrasto alla criminalità organizzata è stata tracciata e in tutti questi anni seguita soprattutto dai componenti della Mobile di Palermo.


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