On. Bartolozzi (FI): "Interrogazione scritta al Ministro di Giustizia e degli Interni sulle recenti scarcerazioni "

Per sapere, premesso che 
Si apprende da qualificate fonti di stampa che nei giorni scorsi sarebbero stati scarcerati boss di alto profilo criminale: 
⁃ il calabrese Rocco Filippone, detenuto in regime di Alta sicurezza, detto "il monaco", ritenuto uomo di fiducia dei Piromalli, sotto processo per i rapporti tra 'ndrangheta e cosa nostra e accusato di avere coordinato il duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, potrà continuare la carcerazione preventiva nel torinese;
⁃ Vincenzino Iannazzo, considerato il boss della ‘ndrangheta a Lamezia Terme, condannato in appello a 14 anni e 6 mesi nel luglio 2018;

⁃ il boss dell’Uditore Pino Sansone, ritenuto uno dei protagonisti di maggiore rilievo dell’ultima stagione della riorganizzazione di Cosa nostra, che potrà continuare la misura a Palermo,
⁃ il boss Francesco BONURA, il colonnello di Bernardo Provenzano, condannato in via definitiva per associazione mafiosa a 23 anni di carcere e detenuto al 41bis, rientrato a Palermo;
⁃ Domenico Perre, uno dei sequestratori di Alessandra Sgarella, l’imprenditrice rapita a Milano nel ’97 e liberata a Locri undici mesi dopo e che ora si trova già in quarantena a Platì, paese considerato roccaforte di alcuni fra i clan più feroci della Calabria, attualmente amministrato da un commissario prefettizio dopo il quarto scioglimento per mafia;
⁃ Rocco Santo Filippone, imputato come mandante degli omicidi dei carabinieri Fava e Garofalo con cui i clan calabresi hanno firmato la propria partecipazione alla strategia stragista degli anni della Trattativa Stato-Mafia;
⁃ Pasquale Zagaria, recluso al 41 bis, fratello del superboss dei Casalesi Michele Zagaria, che sconterà in provincia di Brescia;
⁃ Francesco La Rocca, “u ziu Cicciu”, uomo d’onore già- a 18 anni, il Padrino di San Michele di Ganzaria, condannato all’ergastolo, rientrato nella sua casa in Sicilia.
Dunque, nell’arco di pochi giorni, sarebbero già 8 le scarcerazioni di detenuti per mafia e camorra e Ndrangheta.
Per quel che e’ dato apprendere dalla stampa, nel caso di ZAGARIA il magistrato aveva interpellato preventivamente il DAP per la sua collocazione in un altro istituto penitenziario, attrezzato per la tipologia di trattamenti di cui aveva bisogno, non ricevendo risposta alcuna.
Se è innegabile il diritto, costituzionalmente garantito, a ricevere cure appropriate non può e deve passare inosservato che trattasi, in taluni casi, di condannati per reati gravissimi in regime di 41bis.Il giorno 23 aprile us, il Governo ha accolto l’ODG a mia prima firma con il quale abbiamo richiesto di scongiurare che la pena detentiva residua per i soggetti condannati per 41bis sia eseguita in abitazione ubicata nella regione di nascita o residenza del condannato stesso.
⁃ se i ministri interrogati abbiamo, per le rispettive competenze, avviato le dovute iniziative di carattere ispettivo,
⁃ se intendano riferire, nei limiti ammessi, della posizione giuridica di ogni detenuto di cui in interrogazione, e di ogni altro in regime di alta sicurezza per il quale pende richiesta di scarcerazione,
⁃ se è come intendano adoperarsi per evitare che in regioni come la Sicilia e la Calabria, strette dalla morsa della fame, il rientro di boss mafiosi e capi mandamenti sia occasione di riorganizzazione interna delle associazione criminali,
⁃ se intendano, con decretazione di urgenza, normare per impedire la ricollocazione regionale dei detenuti suddetti.

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