Tartaglia vice capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, uno dei pm del processo Trattativa

Roberto Tartaglia, classe 1982, napoletano è da oggi vicecapo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.
Il suo primo incarico è stata alla Procura di Palermo, il coronamento di un sogno per chi, come lui, fin da ragazzo è vissuto con il mito di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel capoluogo è arrivato nel 2009, a 27 anni, dopo aver vinto due volte, piazzandosi secondo e primo, il concorso in magistratura. L'avventura palermitana  è cominciata con tanti fascicoli e una gavetta nelle indagini sui reati contro la pubblica amministrazione.La "cooptazione" nel pool che conduceva l'inchiesta sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia lo ha proiettato negli scenari investigativi della grandi trame italiane, i misteri delle alleanze oscure tra eversione nera, Servizi deviati e criminalità organizzata che lo hanno sempre appassionato.
Dottore di ricerca alla Seconda Università degli studi di Napoli in "internazionalizzazione delle politiche criminali e sistema penale", dopo una serie di applicazioni è entrato a far parte della Direzione Distrettuale Antimafia dove si è occupato di indagini sui mandamenti mafiosi della città di Palermo. Titolare di decine di inchieste sui clan come "Apocalisse", che con oltre 100 imputati ha fatto luce sugli assetti delle più potenti "famiglie" palermitane,tra cui quella dei corleonesi di Totò Riina, si è occupato di diversi filoni investigativi sulle ricerche del boss latitante Matteo Messina Denaro. Una lunga esperienza nelle misure di prevenzione antimafia, a Palermo ha seguito la gestione di molti detenuti al 41 bis - Totò Riina, Bernardo Provenzano e Salvatore Madonia per citarne alcuni - e di collaboratori di giustizia di peso come Giovanni Brusca e Gaspare Spatuzza. Un lavoro che ha certamente pesato nella nomina a numero due del Dap decisa in un momento molto delicato per il Dipartimento. La nomina di Tartaglia arriva, infatti, dopo le rivolte nelle carceri del mese scorso e, ora, le polemiche sulle scarcerazioni eccellenti di boss. Dal 2019 Tartaglia, che il Csm ha collocato fuori ruolo, è consulente della commissione Antimafia dove ha svolto lavori di inchiesta e di ricerca che hanno poi portato alla declassificazione e alla pubblicazione degli atti segreti dell'archivio della Commissione. Dato tra i favoriti al vertice dell'Anac dopo Raffaele Cantone, amico e maestro di Tartaglia durante l'uditorio giudiziario a Napoli, il neo numero due del Dap ha recentemente collezionato una serie di esperienze all'estero: negli Stati Uniti, dove ha partecipato a un'iniziativa organizzata a New York dal "John Jay College of Criminal Justice"; in Montenegro e in Brasile, dove ha tenuto la relazione di apertura del Congresso Nazionale dei Pubblici Ministeri.

Nessun commento:

Posta un commento