Sequestro da 1,5 milioni di euro a un trafficante di migranti e contrabbandiere di tabacchi

Sequestro, per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro, di aziende, immobili, disponibilità finanziarie
nei confronti del tunisino Fadhel Moncer  è stato eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, con il supporto dei colleghi del Comando Provinciale di Trapani.
Nel gennaio 2019, il citato Moncer insieme ad  altri 13 indagati, è stato destinatario di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Barbanera”, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, all’esito 
della quale lo stesso è stato ritenuto a capo di un sodalizio criminale dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, costituito da cittadini tunisini e italiani operanti tra il Nord Africa e le province di Trapani, Agrigento e Palermo.
Nel periodo monitorato dalle investigazioni (2017-2019), l’associazione a delinquere capeggiata dal Moncer avrebbe avuto secondo gli investigatori una solida e radicata struttura
organizzativa e di adeguate risorse umane e materiali, potendo contare su numerosi mezzi nautici in grado di effettuare, stabilmente, traversate sulla rotta marittima dalla Tunisia alla Sicilia finalizzate all’ingresso illegale nel territorio italiano di migranti e consistenti  quantitativi di tabacchi esteri di contrabbando.
Per ogni “viaggio”, i cittadini extracomunitari arrivavano a pagare anche il prezzo di 3.000euro.Inoltre, in passato, nel 2012, lo stesso Moncer era stato arrestato per aver detenuto armi ed esplosivi, verosimilmente destinati ad essere utilizzati sul territorio
nazionale.

La Procura della Repubblica di Palermo, tenuto conto di tali condotte, ha pertanto delegato accertamenti economico-patrimoniali agli specialisti del GICO del Nucleo di
polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, che hanno evidenziato una significativa sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettati nel tempo.

Sulle base delle prove il Tribunale di Trapani ha disposto il sequestro di un immobile, due aziende e terreni ubicati a Marsala e Mazara del Vallo, nonché di un’autovettura e di disponibilità finanziarie per un valore complessivo pari a circa 1,5 
milioni di euro.

Una delle due imprese sottoposte a sequestro è del settore agro-alimentare, mentre la seconda impresa avrebbe esercitato l’attività di ristorazione in una zona centrale di Mazara del Vallo fino al sequestro avvenuto a conclusione dell’operazione “Barbanera” nel gennaio 2019: attualmente l’azienda, ancora sotto sequestro, è affidata in gestione a
un’impresa terza su autorizzazione dell’Autorità giudiziaria.

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