«Visioni pandemiche» a Palermo, le foto di speranza durante il lockdown

Dall’11 luglio esposizione di Salvo Gravano “Al Fresco giardino e bistrot”. Nei 20 scatti in mostra la voglia di riprendere il cammino e l’amore per la vita. Una luce fuori dal tunnel, le tinte cangianti del mare al tramonto, il cielo illuminato di stelle, lo stupore negli occhi di un bambino, la luna piena accesa nel firmamento, nonostante tutto. Quando il lockdown ci ha immobilizzati, costretti ciascuno nelle proprie case, imposto una sosta di cui nessuno conosceva la durata e l’esito, il fotografo Salvo Gravano ha scelto di raccontare per immagini un futuro possibile, un modo nuovo di guardare all’esperienza angosciante dell’isolamento forzato attraverso scatti che puntano dritto al cuore e infondono speranza, voglia di riprendere il cammino, amore per la vita. Nasce così «Visioni pandemiche», una raccolta di 54 fotografie accompagnate da pensieri quotidiani che, giorno dopo giorno, hanno scandito quel tempo sospeso in un diario intimo e insieme condiviso sui social. Una selezione di 20 scatti diventa un’esposizione in mezzo al verde di «Al Fresco giardino e bistrot», vicolo Brugnò 1, a Palermo, a partire da sabato 11 luglio alle 19. Un luogo tutto da scoprire, un “giardino segreto” all'interno di Casa San Francesco, ex convento seicentesco che oggi accoglie diverse attività di natura sociale. Al Fresco è una di queste: è gestito infatti dall'impresa sociale Cotti in Fragranza, un laboratorio di prodotti da forno nato all'interno del carcere minorile Malaspina di Palermo, che qui ha la sua seconda sede operativa e che nelle attività del bistrot coinvolge detenuti ed ex detenuti, giovani migranti e persone accolte dai poli per i senza dimora. «Appena è scattato il lockdown, mi sono domandato come poter resistere all’isolamento, all’incertezza, alla paura e ho trovato nella fotografia la risposta – spiega Salvo Gravano – Nel mio archivio ho cercato immagini che potessero infondere la speranza, ho provato a trovare “rifugio mentale” dove possibile, mi sono lasciato ispirare da quelle immagini per elaborare brevi testi di riflessione. Quei momenti di ricerca quotidiana sono diventati linfa vitale per generare ottimismo e ho pensato di condividerli con i contatti di Facebook e Instagram, facendoli diventare riflessione partecipata».
Note biografiche
Salvo Gravano, 53 anni, nato e cresciuto a Palermo, ama la sua città e la Sicilia al pari della sua famiglia. Da sempre affascinato dalle possibilità che offrono le nuove tecnologie, lavora nell'ambito dell'informatica e della programmazione, ma preferisce di gran lunga guardare il mondo da un obiettivo, ossia leggerlo scegliendo un punto di vista. La fotografia è una passione, un sogno da raggiungere, uno strumento per osservare la realtà e provare il brivido della meraviglia. Pubblica le sue foto sul mensile Gattopardo.
Ha realizzato un’esposizione nel 2019 dal titolo «Look up!» a Palazzo Zingone Trabia, inserito nel circuito del Festival Le Vie dei Tesori, cogliendo soffitti naturali e artificiali, volte di chiese, gallerie, palazzi della Sicilia e non solo, in un viaggio da Milano a Parigi, da Monaco a Barcellona, regalando una nuova prospettiva sulla realtà, con uno sguardo perfettamente verticale, accompagnata dalle suggestioni del giornalista e critico Salvatore Rizzo. Un altro lavoro nel 2018 «riVolti a Ballarò», con le foto di musicisti, attori, artisti di strada, volontari, che cercano ogni giorno di cambiare il volto di un quartiere antico dove si respirano cultura e mescolanze tra i marmi barocchi e le torri, dietro ai banconi e sulle “balate” del mercato.

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