Agrigento, 22 fermi.C' è l'avvocato che portava messaggi dal 41 bis e il mandante in semilibertà del delitto Livatino

Blitz dei Ros dei carabinieri, 22 fermi tra i territori di Agrigento e del trapanese. Tra i coinvolti coordinata dalla dda di Palermo, anche Uno dei mandanti del delitto del giudice Rosario Livatino, Angelo Gallea, (scarcerato il 21 gennaio 2015, dopo aver scontato 25 anni) avrebbe rilanciato la “Stidda” mentre Cosa nostra avrebbe goduto dell'aiuto dell'avvocatessa di tanti padrini di Cosa nostra, tra cui il Falsone, Angela Porcello. La cinquantenne  professionista nel suo studio di Canicattì avrebbe organizzato summit di mafia e intanto avrebbe continuato a far uscire dal carcere i messaggi dei padrini rinchiusi al 41 bis. Tra i destinatari del provvedimento ci sarebbe anche lui, il latitante più ricercato, ovvero Matteo Messina Denaro.L'inchiesta riguarda anche un ispettore e un assistente capo della Polizia, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione di segreti d'ufficio.Gli indagati rispondono a vario titolo di mafia, estorsione, favoreggiamento aggravato.Di fatto l'operazione di oggi hanno sottolineato gli investigatori considera ancora il ruolo principale del super latitante all'interno di Cosa nostra.In particolare il ruolo del boss di Castelvetrano avrebbe fuori nella vicenda relativa al tentativo di alcuni uomini d'onore di esautorare un boss dalla guida del mandamento di Canicattì. Dall'indagine emerge che per di realizzare il loro progetto i mafiosi avevano bisogno del beneplacito di Messina Denaro.

 

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