"C'è nessuno" di Gioacchino Cappelli - Centro ZO Catania venerdì 21 maggio ore 19.30

C’È NESSUNO Con Gioacchino Cappelli, Salvatore Tornitore, Sebastiano Sicurezza Regia Gioacchino Cappelli Drammaturg: Elena Grimaldi e Gioacchino Cappelli Musiche: Salvatore Tornitore
Proiezioni: Salvatore Caruso Scenografie: Asia Santoni. Lo spettacolo teatrale C'è nessuno, che andrà in scena al Centro Zo di Catania venerdì 21 maggio alle ore 19.30, mostra il rapporto delle giovani generazioni con le moderne tecnologie e con gli stravolgimenti sociali che hanno portato nella gestione del rapporto con i genitori, le istituzioni e il mondo reale. È indiscutibile il cambiamento repentino che ha portato il diffondersi che l’arrivo del mondo interattivo nello sviluppo dei giovani.
NOTE DI REGIA Gioacchino Cappelli
“Nello spettacolo C’è Nessuno vengono mostrati gli spaccati di vita quotidiana di due ragazzi e le intrusioni di uno youtuber, Turi HD. Si presenta il percorso che li ha portati all'auto segregazione, ripercorrendo i mondi e i sentimenti che hanno attraversato durante la crescita. Sono immersi in un tempo che va sempre più dilatandosi e nello stesso momento si restringe, una dimensione che non è più quella reale.
Internet è un flusso infinito di informazioni e trasforma la nostra vita in una ricerca esasperata del tempo. Ce n'è sempre meno perché ci sono tante cose fattibili o non fattibili, sogni non sogni, input scosse elettriche, che si rimane nell’ immobilità perché non si sa più quale strada percorrere. E questo tempo è l’elemento base del nostro spettacolo
I ragazzi nati dall' 85 in poi vivono in un mondo che nega il futuro, un mondo ultra inquinato, sovrappopolato, dove vince il più forte, dove è il commercio a farla da padrone. Tutto si sta sempre più centralizzando verso i grandi luoghi di spazio commerciale
Questi ragazzi che vivono questa realtà, facendo parallelo, a un mito greco, sono come Cassandra, sanno già dove si sta andando e la gente li prende per pazzi e di conseguenza si isolano
la pandemia ha portato molti ad isolarsi, soprattutto per la paura di un mondo malato, dove bisogna evitare i contatti, tutti chiusi nelle proprie case, schiacciati dalla paura, come questi ragazzi, la paura di un mondo che può avvelenare e contaminare. è diventata reale.”

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