Milena Gentile su doppia preferenza di genere

“Lascia basiti la notizia che il presidente Pellegrino si stia affrettando a presentare al voto dell'ARS un disegno di legge che mira ad abolire la doppia preferenza di genere nella legge elettorale per i comuni. Un tentativo che, oltre ad essere antistorico, rivela una paura folle che qualche donna possa riuscire a strappare un seggio a un “predestinato” maschio. In un momento in cui all'ordine del giorno della I Commissione c'è un ddl presentato dal PD che vuole inserire la doppia preferenza anche nella legge elettorale per l'Assemblea regionale, l’on.le Pellegrino tenta questo colpo di mano in vista delle elezioni amministrative di ottobre. Anziché cogliere il momento opportuno per allineare la Sicilia alle altre regioni d'Italia, che oramai hanno adottato tutte la doppia preferenza, registriamo una resistenza che va oltre ogni pudore. Ancora più grave è la manipolazione a proprio uso e consumo delle sentenze della Corte Costituzionale dichiarando che per rispettarne i dettati basta inserire il 50% di donne nelle liste elettorali, anche se si toglie all'elettorato la possibilità di votare due preferenze di genere diverso. Il presidente della I Commissione dimentica che la legge nazionale n. 20/2016 non si limita a prevedere tra i principi la "promozione della parità tra uomini e donne nell'accesso alle cariche elettive attraverso la predisposizione di misure che permettano di incentivare l'accesso del genere sottorappresentato alle cariche elettive", ma indica anche le specifiche misure da adottare, declinandole sulla base dei diversi sistemi elettorali delle regioni, in attuazione degli articoli 51 e 117, comma settimo, della Costituzione. Da queste premesse giuridiche e costituzionali ha preso le mosse il Consiglio dei Ministri nel 2020, quando per superare le resistenze della politica locale, ha esercitato il potere sostitutivo che discende all’art. 20 della Costituzione per inserire la doppia preferenza di genere nella legge elettorale della Puglia. Che parte della politica siciliana voglia usare la “specialità” del nostro Statuto per negare principi di diritto consolidati da tempo nell’ordinamento nazionale è un dato gravemente preoccupante. Rivolgo un appello alle donne di tutti gli schieramenti perché facciano sentire la loro voce. Non è più tollerabile questa arroganza”. Lo dichiara Milena Gentile, Responsabile del Dipartimento regionale Pari Opportunità e Politiche di Genere del PD Sicilia e Presidente dell'associazione Emily

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