Polizie d'Europa riunite nell'aula Bunker. " Contrasto alla criminalitá sia lotta comune e prioritá nell'agenda europea"

Si è svolta a Palermo la seconda conferenza organizzata nell'ambito della Rete operativa antimafia (@ON) su 'Il contrasto alle organizzazioni criminali di alto livello e "mafia-style - Sfide per le forze di polizia e le autorità giudiziarie'. Tanti i magistrati presenti nell'aula Bunker insieme ai rappresentanti delle Forze dell'Ordine e al Procuratore Nazionale Antimafia. A presiedere l'incontro il direttore della Dia Maurizio Vallone, che dice: "Solo uniti si potranno contrastare le nuove infiltrazioni delle mafie". È intervenuto tramite videomessaggio il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli: "La criminalità organizzata continua a rappresentare una minaccia per le nostre imprese, per le istituzioni e la nostra economia. I gruppi del crimine organizzato usano i poteri illegali per infiltrarsi nei vari settori dell'economia, addirittura all'interno delle istituzioni pubbliche, intaccando la sicurezza dei cittadini e la loro fiducia nelle autorità.Contrastare le mafie deve essere una priorità dell'agenda europea".

"Nella sua strategia sulla sicurezza l'Unione ha ribadito la necessità di cooperazione tra i vari Stati - ha proseguito Sassoli - e in questo contesto la cooperazione giudiziaria e l'assistenza operativa sono fondamentali". In questi mesi l'Europol ha avvertito che "la pandemia ha rappresentato un'occasione d'oro per la criminalità che è riuscita a infiltrarsi in vari settori. Queste minacce transazionali richiedono una risposta ordinata e mirata". Anche il Capo della Polizia presente in aula Bunker ha voluto sottolineare l'importanza della cooperazione tra Forze di Polizia soprattutto in questo periodo pandemico dove maggiore è la possibilitá di infiltrazioni illecite nel resisto socio economico."Con questa prospettiva - sottolinea il Capo della Polizia, Lamberto Giannini- non sfugge la centralità della c.d. "attività di prevenzione amministrativa", volta a intercettare anticipatamente i tentativi del crimine organizzato di infiltrarsi negli apparati pubblici. Si tratta di un versante al quale il Dipartimento della Pubblica Sicurezza riserva una particolare attenzione e un grande impegno e assicura costante e decisivo apporto alle iniziative "antimafia" adottate sul territorio dai Prefetti sulla base della normativa nazionale esistente in materia di prevenzione di tutte le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore degli appalti e delle provvidenze pubbliche. E quindi è un’importantissima sinergia istituzionale. Mi riferisco, soprattutto, al monitoraggio sugli appalti pubblici che la D.I.A. sviluppa attraverso l'Osservatorio Centrale Appalti Pubblici (O.C.A.P.), che raccoglie tutto i dati contenuti nelle interdittive antimafia dei Prefetti e le informazioni acquisite dai Gruppi Interforze che vengono attivati presso le Prefetture nel corso degli accessi ai cantieri.

E su questa base vengono sviluppate analisi info-investigative, successivamente riversate alle Prefetture interessate, con l'intento di elevare sempre più la soglia della prevenzione e intercettare i tentativi di ingerenza". Inoltre l'8aprile dello scorso anno è stato istituito, nell'ambito della Direzione Centrale della Polizia Criminale, l 'Organismo permanente di monitoraggio e analisi sul rischio di infiltrazione nell'economia da parte della criminalità organizzata. È composto da rappresentanti di tutte le Forze di polizia, della D.I.A. e della D.C.S.A., che sviluppa un costante monitoraggio delle dinamiche che si muovono non solo nel nostro Paese, ma anche all'estero. Ecco che tutti i partecipanti hanno concordi nel ribadire che si tratta di una "lotta comune" hanno ribadito quanto sia fondamentale uno scambio di informazioni continuo. Un sistema di collaborazione e cooperazione nazionale e internazionale che serve a mantenere alto il sistema di prevenzione del Paese senza dimenticare l'aspetto repressivo.

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