Dichiarazione Milena Gentile consigliera comunale

“Pur nel rispetto delle decisione dei giudici del Tar, non posso che esprimere rammarico per la sentenza del tribunale amministrativo che ha rigettato il ricorso della rete di associazioni, tra cui Emily Palermo. Evidentemente inserire una sola assessora in una giunta esclusivamente monogenere, e per di più solo dopo avere appreso della presentazione dei due ricorsi, quello delle associazioni e quello del PD Sicilia, è bastato a dimostrare lo "sforzo" di questo governo per favorire la rappresentanza delle donne nelle istituzioni siciliane". È questo il commento della Presidente di Emily Palermo nonchè consigliera comunale del Pd Milena Gentile, dopo il pronunciamento della prima sezione del Tar Sicilia, presieduta da Calogero Ferlisi, estensore Sebastiano Zafarana, in merito al ricorso, presentato a febbraio scorso, dalla rete di associazioni coordinata dal network nazionale Noi Rete Donne, dopo le nomine degli assessori Scilla e Zambuto, in conseguenza delle quali la Giunta regionale era diventata un organo istituzionale mono-genere maschile.
Il ricorso richiedeva l’annullamento dei decreti perché contrari al fondamentale principio di democrazia paritaria, come compimento del sistema politico rappresentativo e dell'equilibrio di genere nonché l'affermazione della immediata cogenza di questo come principio fondante di democrazia, in virtù del dettato costituzionale di cui agli articoli 3 e 51 e delle norme europee portate dagli articoli 21 e 23 della Carta di Nizza. Il Tar Sicilia non solo ha rigettato il ricorso delle associazioni (Emily Palermo, Associazione Nazionale Donne Elettrici, Ande Palermo, Ande Marsala, Arcidonna Onlus, Confcommercio Palermo, Confcommercio Provinciale Terziario Donna Palermo, Le Rose Bianche), ma ha anche tralasciato di prendere posizione sulla incostituzionalità delle norme regionali, arrivando anzi a non riaffermare la immediata cogenza degli articoli della Costituzione (i citati 3 e 51). “Il Tar ha liquidato la questione, affermando che le nuove nomine nella Giunta regionale e la prossima entrata in vigore della L.R. 26/2020 siano sufficienti ad assolvere la Sicilia dal mancato rispetto della parità di genere nella vita democratica. C’è grande amarezza – prosegue la consigliera Gentile – ma quella della democrazia paritaria resta una irrinunciabile battaglia di civiviltà, soprattutto in Sicilia, che continuerò a portare avanti all’interno delle istituzioni e come società civile”.

Nessun commento:

Posta un commento