Stabilizzazione Asu, Fdi: “stop a furbate, mance ed elemosine, parlamentari che sostengono Draghi si attivino per soluzione definitiva, noi pronti a chiudere vertenza"

“Non è più tempo di furbate e ancor meno di mance o elemosine, come l’integrazione oraria, per tacitare la protesta del personale Asu. Non è più tempo di demagogia, di populismo sulla complessa questione dgli Asu, la politica regionale e quella nazionale non possono più permettersi di praticare un gioco delle parti che rischia di stritolare definitivamente le legittime aspettative di 4.571 lavoratori siciliani, impiegati in attività e progetti da oltre 25 anni. Intanto, martedì prossimo sosterremo il voto sulla variazione di bilancio, dove oltre ai compensi dovuti sono stati inseriti 4milioni 571mila euro per un bonus di 1.000 euro per ciascun lavoratore pur sapendo che non rappresenta la soluzione ”. Lo dicono Elvira Amata, Rossana Cannata, Gaetano Galvagno componenti del gruppo parlamentare Fratelli d’Italia all’Ars. “Nella legge di bilancio 2020, con l’articolo 36 “Norme in materia di stabilizzazione e fuoriuscita personale ASU” è stata prevista una norma per tentare di porre fine alla vergognosa pagina di precariato nella nostra regione – aggiungono -. Una norma fortemente voluta e determinata, con un lavoro svolto dal governo regionale supportato dai funzionari e da tutti i gruppi parlamentari al di là di qualche collega che con qualche ‘uscita’ ha tentato di mettersi una inutile medaglietta. Sulla norma si è abbattuta la scure dell’impugnativa avanzata dal Consiglio dei Ministri, difficile da smontare con la semplice resistenza in giudizio all’impugnativa davanti la Corte Costituzionale”. “Parlamentari regionali e nazionali che sostengono il governo Draghi – sottolineano Amata, Cannata e Galvagno - trovino le soluzioni per poter definire la stabilizzazione degli Asu, perché solo con una chiara scelta politica condivisa dall’intero governo nazionale sarà possibile definire questo percorso. Fratelli d’Italia è l’unica forza all’opposizione di questo governo Draghi, quindi, se si vuole essere seri e realisti, non è concesso a nessun altro schieramento politico il gioco delle parti, nel quale il Governo nazionale è il carnefice, la politica regionale la fattrice di buona volontà e i lavoratori vittima. Noi siamo pronti ad adottare interventi mirati a chiudere la vertenza", concludono.

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