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Il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Mattarella: "Non abituarsi all'orrore della guerra"
Dal palazzo del Quirinale come è ormai consuetudine il Presidente della Repubblica Mattarella ha pronunciato il discorso di fine anno a reti unificate. "Ogni guerra genera odio .Il rischio è abituarsi a questo orrore che accade vicino a noi. macerie che pesano sul nostro presente e graveranno sulle future generazioni. La guerra non nasce da sola. Nasce dall' atteggiamento degli uomini e dal desiderio di sopraffazione. Occorre che la pace venga perseguita dalla volontà dei Governi. E poi il riferimento alla violenza di genere. L' amore non è egoismo, possesso, dominio, malinteso, orgoglio. L'amore quello vero- è ben più che rispetto: è dono, è gratuità, sensibilità. E poi la tutela per tutti i lavoratori ti che sia garantita la sicurezza. In una società dinamica c'è bisogno dei giovani e delle loro speranze. Una democrazia si nutre della capacità di ascoltare. Affermare i diritti significa anche ascoltare gli anziani e manifestargli riconoscenza che con il loro lavoro hanno aiutato il Paese. Ascoltare significa non girarsi davanti al fenomeno dei migranti. Ci troviamo all'inizio del terzo millennio e noi possiamo impegnarci in questa rivoluzione. Anche esercitando il proprio voto". Poi un riferimento a Cutro: "In quell'occasione ho visto tanta solidarietà. Così come ricordo il radunarsi spontaneo di tanti giovani dopo gli episodi di violenza di genere. Li vedo negli occhi degli uomini in divisa che operano per la nostra sicurezza. A tutti loro esprimo la riconoscenza di questa Repubblica e ci dicono che uniti siamo forti. Buon Anno a tutti".
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