Avrebbe dovuto accogliere, a partire da ottobre 2023, corsi di teatro e di danza, uno sportello per il supporto psicologico, un calendario di attività sociali, culturali, educative e sportive dedicate in modo particolare a bambine e bambini, adolescenti e donne ma anche uno sportello di orientamento sociale e accompagnamento ai servizi aperto a tutti gli abitanti del quartiere. E invece “Al centro”, lo spazio creato a Borgo Vecchio dall’associazione di promozione sociale Per Esempio per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, continua a rimanere chiuso perché manca l’acqua.
Mercoledì 24 gennaio 2024 alle 16, con una mobilitazione collettiva davanti alla sede del centro in via Archimede 69, Per Esempio chiede un intervento immediato, invitando i cittadini e le cittadine a portare con sé un bidoncino, un secchio, una bottiglia con dell’acqua per rivendicare un servizio essenziale. In cinque mesi, nonostante l’attuazione di tutti i passaggi strutturali e burocratici necessari, e innumerevoli solleciti, l’AMAP S.p.A. non ha ancora provveduto all’allaccio. Né tantomeno riesce a fornire agli operatori dello spazio risposte relative ai tempi entro i quali l’acqua sarà fruibile. Senza acqua nessuna delle attività previste, e che dovevano camminare parallelamente a quelle scolastiche, può partire. “Al centro” è nato per ridare una posizione centrale all’antico rione del centro città posto ai margini, con il sostegno di Alliance for Gender Equality in Europe, organizzazione internazionale che sostiene piccole realtà associative che si occupano di empowerment di genere, grazie al supporto di sponsor di rilievo tra cui Chanel e L’Oréal Paris, e dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, e grazie alla collaborazione con L’IPSSAR Borsellino, Libera Palermo e Cesie. «In un citta fortemente segnata dalle ferite degli ultimi drammatici fatti di cronaca - dice Claudio Arestivo, legale rappresentante di Per Esempio - come organizzazione impegnata da tanti anni in percorsi di educazione e inclusione sociale, auspicavamo interventi straordinari di presa in carico e di cura delle comunità più fragili, dei minori e delle famiglie di questa città. In assenza di un pensiero di grande respiro, di innovazione e di lungo raggio che ci duole dover costatare, sembra paradossale dover intraprendere battaglie per rivendicare anche quei servizi minimi e indispensabili (come l’allaccio di un utenza idrica per un centro educativo), senza i quali anche l’enorme sforzo di un terzo settore ostinato a voler andare avanti rischia di esser vano».
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